Pronto soccorso di Udine, quasi 280 accessi fra Vigilia e Natale

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Camilla De Mori
Pronto soccorso di Udine

UDINE - Situazione «sotto controllo» nel Pronto soccorso udinese, nei giorni festivi.

A garantirlo è il direttore medico di presidio Domenico Montemurro. «I numeri sono in linea con quelli dell'anno scorso, anche leggermente in calo come accessi. Di solito il Pronto soccorso viaggia fra i 150 e i 160 accessi. Nel periodo festivo tendono a calare. Dra la Vigilia e Natale ci sono stati in media circa 140 accessi». Dalle statistiche, emerge un dato positivo dal punto di vista della gestione dell'emergenza, anche nell'ottica di evitare inutili intasamenti: ad accedere al reparto di prima linea è sempre più chi ne ha effettivamente bisogno. «I codici colore si sono spostati sulla complessità, mentre ci sono pochi codici bianchi».


I NUMERI
Il 24 dicembre gli accessi al Pronto soccorso di Udine sono stati 147, di cui 5 in codice rosso (3,4%), 52 arancioni (35,3%), 67 azzurri, 9 verdi e 14 bianchi (9,5%). I ricoveri sono stati 33 (di cui 2 con Covid) mentre le persone dimesse e rimandate a casa sono state 87. A Natale, invece, gli accessi sono stati 138, di cui un rosso (0,72%), 65 in codice arancione (47,1%), 51 azzurri, 7 verdi e 14 bianchi (10,1%). Ottanta le persone rientrate a domicilio con il foglio di dimissione, mentre i ricoverati sono stati 27 (di cui due con Covid).


Anche ieri numeri sotto controllo, almeno a giudicare dal monitoraggio in tempo reale pubblicato on line. Alle 17.30 c'erano 81 pazienti in carico, di cui 33 in attesa e 48 in trattamento. Niente a che vedere, comunque, con i numeri degli anni passati e con il sovraffollamento dell'era Covid (basterebbe ricordare le ambulanze in coda fuori dal Pronto soccorso di fine novembre 2020). Nessun boom per l'influenza, assicura Montemurro. E, fortunatamente, anche i numeri del Coronavirus sono «sotto controllo».


Quotidianamente la presa in carico di pazienti contagiati è di 5-6 persone in media, da cui derivano, mediamente, uno o due ricoveri. Su 800 posti letto in ospedale a Udine solo 40-45 sono occupati da pazienti contagiati. Il totale di pazienti contagiati ricoverati al Santa Maria alle 10 del 24 dicembre era di 45 (invariato il 25 alle 10.30).


NOVITÀ
Dopo l'esternalizzazione di alcuni servizi (come per esempio la gestione dei casi meno gravi affidati a una cooperativa esterna per alcuni mesi) AsuFc ha messo in campo una serie di iniziative per cercare di decongestionare il Pronto soccorso, da sempre sotto pressione, agevolando le dimissioni e riducendo i tempi per i ricoveri in reparto. «Il "boarding" in Pronto soccorso è diminuito perché sono stati potenziati i trasporti secondari», spiega Montemurro, che ha fortemente voluto la novità. Con una decisione assunta di recente, infatti AsuFc ha ampliato la convenzione con la Cri per garantire, anche di notte, i trasferimenti fra strutture ospedaliere, le dimissioni in strutture protette o il ritorno a casa dei pazienti del reparto di prima linea del Santa Maria della Misericordia.


Inoltre, è stato introdotto «il bed manager, un infermiere che ci sta aiutando a fare da ponte fra l'ospedale e i Distretti». E l'infermiere di continuità assistenziale (case manager) che aiuta soprattutto nelle cosiddette "dimissioni difficili". «Stiamo spostando gli accessi in Pronto soccorso di Udine e di AsuFc sempre più verso l'appropriatezza». Resta il problema, annoso, della carenza di medici, anche se recentemente c'è stata un'assunzione in Pronto soccorso. «In percentuale è presente il 60% della dotazione organica.


C'è fra il 30% e il 40% in meno che dev'essere ripianato», chiarisce il direttore medico. Le attese? «L'attesa media per essere ricoverati in reparto di chi è in osservazione breve intensiva (Obi) e ha bisogno di stabilità è di meno di 24 ore. L'attesa media di un paziente in codice bianco è di 3-4 ore».


Fra le novità, la stanza dell'attesa, uno spazio riparato e lontano dalla confusione, «che dobbiamo inaugurare, dedicato alle vittime di violenza di genere e ai ragazzi affetti da autismo e gravi disabilità».

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