Unabomber, test del Dna su 10 reperti. Tra gli indagati un nome nuovo. I dubbi dell'avvocato Paniz che difende Zornitta

Incidente probatorio su alcuni ritrovamenti di questi anni, riaperte le indagini per 11 persone

Giovedì 19 Gennaio 2023 di Redazione Web
Unabomber, accertamento genetico su dieci reperti. Tra gli indagati spunta un nome nuovo

Clamorosa svolta nel caso Unabomber: oggi, giovedì 19 gennaio, il Procuratore di Trieste Antonio De Nicolo ha dichiarato di volere nuove analisi su dieci reperti, sequestrati nell'ambito delle indagini sugli attentati. È stata quindi formulata una richiesta d'incidente probatorio indirizzata al Gip di Trieste. Tali esami consentiranno di verificare se sia possibile identificare il responsabile o più dei gravi delitti commessi. Al fine di procedere a tale esame, l'Ufficio della Procura ha riaperto le indagini per undici persone, già considerate nel corso dei procedimenti avviati all'epoca e successivamente archiviati. Inoltre nel registro degli indagati è stata iscritta un'altra persona, sulla base di una fonte dichiarativa «la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare». 

Il procuratore

Il Procuratore capo, Antonio De Nicolo, ha precisato nella nota che «nei confronti di nessuna delle undici persone menzionate nella richiesta d'incidente probatorio come 'persone sottoposte a indagine" sono stati acquisiti elementi tali da consentire di convogliare le investigazioni in una precisa direzione: sarà l'accertamento genetico, sperabilmente, elementi utili a tal fine».

Le persone che erano state coinvolte in passato sono state iscritte nel registro degli indagati per evitare di incappare in questioni di nullità o di inutilizzabilità. Le loro posizioni, comunque, all'epoca, erano state tutte archiviate. De Nicolo inoltre sottolinea che per tutti e undici gli indagati, fino al termine dell'accertamento ogni «frettolosa attribuzione di responsabilità» sarebbe una «gratuita illazione».

L'avvocato Paniz: «Perplesso sulla conservazione dei reperti»

«Sono molto felice, ho sempre chiesto che le indagini per scoprire o per cercare di scoprire il o i responsabili di queste vicende potessero proseguire. Mi fa quindi molto piacere, ho tutta la fiducia possibile nei confronti della Procura e degli uffici giudiziari di Trieste, spero vivamente sia possibile arrivare a qualche risultato». Maurizio Paniz, avvocato di Elvo Zornitta -  l'ingegnere di Corva di Azzano Decimo (Pordenone) indagato per anni nella vicenda Unabomber, infine scagionato quando fu scoperto che la prova principe che avrebbe dimostrato la sua colpevolezza, un lamierino, era frutto di una manomissione da parte di un poliziotto - commenta così la richiesta della Procura di Trieste di poter effettuare un incidente probatorio per sottoporre a indagine genetica 10 reperti tra gli oggetti sequestrati nell'ambito delle indagini sugli attentati attribuiti a Unabomber, l'ultimo dei quali avvenuto 17 anni fa. «Naturalmente - precisa - ho le perplessità che derivano dal decorso del tempo, dal modo di conservazione e trasporto dei reperti: sono tutte cose che a suo tempo verranno eventualmente esaminate, ma mi fa solo piacere che ci sia un seguito di analisi sulla situazione che nel tempo aveva non poco fatto soffrire l'ingegner Zornitta». «Abbiamo sempre auspicato che si andasse avanti con l'inchiesta: in questo senso, era fisiologico che qualsiasi iniziativa avrebbe interessato tutte le persone indagate nel passato, compreso l'ingegner Zornitta. Non sapevamo, tuttavia, che le persone coinvolte nell'indagine fossero ben 11». 

Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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