Il primo manuale di aritmetica mai stampato

L’arte de labbacho, pubblicato nel 1478, fu scritto in lingua veneta per i commercianti

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Venerdì 29 Marzo 2024
Il primo manuale di aritmetica mai stampato

Oggi la conoscenza dell’aritmetica la diamo tutti per scontata. D’altronde questa branca della matematica - la più antica e riguardante le operazioni sui numeri, specialmente quelli naturali - viene insegnata ai bambini fin dalla scuola primaria. Ma un tempo questa disciplina, come tutta la conoscenza matematica, era prerogativa delle più colte élite, nonostante l’aritmetica fosse praticata da tutti per scopi molto semplici, come contare oggetti, valutare costi, stabilire distanze. Dopodiché le sue nozioni sono state messe nero su bianco anche per la classe media. Ebbene, un momento fondamentale di questa diffusione al “popolo” dell’aritmetica fu la pubblicazione nel 1478 del manuale pratico Larte de labbacho (in italiano L’Arte dell’abbaco). Scritto in lingua veneta da un autore ignoto, questo testo è conosciuto anche come L’Aritmetica di Treviso, essendo stato pubblicato proprio nel capoluogo della Marca. La sua unicità sta nell’essere il più antico manuale di argomento matematico edito a stampa in Occidente, e uno dei primi testi scientifici mai stampati in Europa, precedendo  anche la prima edizione tipografica degli Elementi di Euclide, pubblicata a Venezia nel 1482.

Che L’Aritmetica di Treviso sia stata concepita per diffondere l’arte del calcolo tra la borghesia e i commercianti è chiaro già da quanto dichiarato al suo interno dallo stesso autore, che lo vede come uno strumento dedicato “a ciascheduno che vuole usare larte de la merchandantia chiamata volgarmente larte de labbacho”. Il testo è infatti impostato per aiutare nella risoluzione di problemi concreti in ambito economico-finanziario, attraverso le spiegazioni di questioni pratiche e la ricerca della loro soluzione. Spazio dunque a operazioni di calcolo scritto applicabili in ambito commerciale, alla “Regola delle tre cose” come algoritmo principale nel mondo delle società, ai baratti, al calcolo delle provvigioni e della tara. Inoltre il manuale parla anche della confezione delle monete e della data della Pasqua. Per quanto riguarda la sua classificazione, Larte de labbacho è un incunabolo, ovvero un libro stampato con la tecnica dei caratteri mobili utilizzata per tutto il Quattrocento, dunque appena dopo la sua invenzione da parte di Johannes Gutenberg. Il volume è composto di 123 pagine non numerate, disposte su 62 fogli. Le pagine hanno dimensione 14,5 per 20,6 centimetri circa e contengono ciascuna fino a 32 righe di testo contornato da ampi margini. A quanto ne sappiamo oggi esiste una sola edizione dell’Aritmetica di Treviso, e fortunatamente conosciamo la data della sua pubblicazione essendo scritta nell’ultima carta di cui si compone l’incunabolo.

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 11:53

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