Mascherine e distanze, dopo 25 giorni il Consiglio regionale riunito dal vivo a Udine

Martedì 5 Maggio 2020 di R.U.
Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia riunito oggi a Udine

UDINE - Il presidente Piero Mauro Zanin ha aperto oggi alle 10.20 i lavori del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, riunito oggi a Udine, nell'auditorium della Regione, nuovamente in presenza a distanza di 25 giorni dall'ultima seduta che, lo scorso 11 marzo, era servita ad approvare le prime misure urgenti per affrontare l'emergenza da Covid-19. La decisione di riunirsi dal vivo, rispettando tutte le misure di sicurezza del caso dalle mascherine chirurgiche al volto alla distanza tra i partecipanti, era stata presa dopo che a fine aprile  l'approvazione in seduta telematica degli interventi a contrasto degli effetti prodotti dalla pandemia da Coronavirus dopo che la seduta del Consiglio regionale in modalità telematica era stata annullata a causa di problemi tecnici strutturali sulla rete informatica

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha aperto la seduta odierna del Consiglio regionale a Udine comunicando all'Aula le linee che l'Amministrazione regionale intende perseguire per affrontare la "fase due" dell'emergenza epidemiologica. Tra queste, in primo luogo, la richiesta avanzata al Governo di sospendere il versamento del contributo straordinario al saldo di finanza pubblica per il biennio 2020/2021.

FEDRIGA AL GOVERNO: «STOP AL SALDO FINANZA PUBBLICA»

"Proprio oggi - ha annunciato il governatore - ho firmato una lettera nella quale le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome chiedono, con grande responsabilità ma altrettanta forza e chiarezza, che il contributo straordinario per gli anni 2020 e 2021 sia annullato. Sarebbe palesemente anticostituzionale - ha evidenziato - rischiare di non poter garantire servizi essenziali previsti ai cittadini dalla Costituzione a causa del crollo delle entrate". "Dal 2011 partecipiamo al contributo straordinario del saldo di finanza pubblica, ma proprio in quanto straordinario non è pensabile continuare a sostenerlo nel momento eccezionale che stiamo vivendo, poiché l'attività ordinaria della Regione rischia di non trovare finanziamento".

"Il Governo - ha comunicato Fedriga - ha proposto un fondo unico per Regioni ordinarie e speciali di 1,5 miliardi a ristoro delle minori entrate causate dalla crisi, la gran parte del quale sarà a favore delle Regioni speciali e delle Province autonome, ma si tratta di cifre insufficienti rispetto a quanto le stesse versano al saldo di finanza pubblica".

Quanto alla fase della riapertura, Fedriga si è detto "d'accordo per trovare intese e protocolli con le categorie a livello nazionale; dopodiché, chi è in grado di rispettare queste regole deve poter riaprire e riprendere una vita quanto più normale. Riconosco - ha detto ancora il governatore - che il ministro Boccia si è confrontato con disponibilità con le Regioni, ma adesso ci servono regole certe che passano anche attraverso una stagione di normalizzazione nei rapporti tra istituzioni". "Il Governo deve pertanto fornire un quadro generale entro cui muoversi - ha ribadito Fedriga - mentre gli Enti locali devono assumersi responsabilità proprie, che misurino le azioni sulla base delle specifiche esigenze dei singoli territori". Il governatore ha quindi ribadito la massima disponibilità della Giunta a valutare assieme ai gruppi consiliari le soluzioni per la ripresa.

Rispetto al quadro sanitario, Fedriga ha ricordato i dati - resi pubblici da uno studio della Fondazione Gimbe - che pongono il Friuli Venezia Giulia tra le regioni del Nord con il minor numero di contagi e a livelli di sicurezza assimilabili a quelli delle regioni del Sud, dove l'epidemia è stata meno diffusa. "Siamo ad un numero totale di 3076 contagi in regione, con un decremento non solo sulle singole giornate ma sul lungo periodo, ed abbiamo un numero di contagi sul lavoro dell'1,8 per cento, come certificato dall'Inail, più basso rispetto a Veneto, Bolzano, Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche". "Una situazione determinata anche grazie al lockdown avviato prima di altre Regioni e che oggi ci consente di fare alcune considerazioni in merito alla ripresa", ha detto Fedriga.

Fedriga ha anche assicurato che la Regione "sta continuando a potenziare il sistema per individuare focolai il prima possibile, tracciando la catena e mettendo in isolamento eventuali casi per riuscire ad arginare la diffusione del virus. Ciò anche grazie al rafforzamento della capacità di effettuare tamponi, classificata ai livelli più alti in Italia. Da questa settimana siamo inoltre inseriti nel test nazionale per gli esami sierologici, ferma restando la consapevolezza di dover usare tutti questi strumenti con massima cautela e rigore scientifico".

RICCARDI: «CRITICITA' A TRIESTE»

 "Tra i 9.745 ospiti delle strutture per anziani del Friuli Venezia Giulia, secondo i dati forniti alla Regione e aggiornati al 30 aprile, il Covid-19 ha colpito 669 persone, mietendo complessivamente 143 vittime, con un'età media di 87 anni tutte con pluripatologie. Anche nella nostra regione il virus ha quindi colpito particolarmente i soggetti più fragili, ovvero gli anziani, con focolai sviluppatisi nelle case di riposo. Infatti, rispetto alle 297 vittime totali poco meno della metà è rappresentata da ospiti di struttura residenziali, ma la azioni di contenimento e mitigazione del virus messe in campo dal sistema sanitario regionale hanno permesso di riportare sotto controllo la situazione".

Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, relazionando in Consiglio regionale sull'avanzamento del contagio nelle case di riposo in regione.
Il vicegovernatore ha evidenziato che "sul fronte del numero di infetti la situazione più complessa è quella afferente all'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontino, con 403 ospiti delle case di riposo risultati positivi al Covid-19 dall'inizio della pandemia tra i 3.821 residenti totali, contro i 195 del territorio afferente all'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale su 4.046 ospiti e i 71 dell'Azienda sanitaria Friuli Orientale su 1.878 ospiti".
Riccardi ha spiegato che "a Trieste sono stati registrati 398 casi tra gli ospiti delle case di riposo, il primo dei quali il 6 marzo 2020, pari al 33,5% dei casi positivi della provincia di Trieste. Per quanto concerne i tamponi, complessivamente nelle strutture dell'area giuliana ne sono stati effettuati 3.284, il 37,2% del totale. La Regione sta lavorando per garantire le migliori cure possibili agli anziani direttamente all'interno delle case di riposo attraverso il personale delle Unità speciali di continuità assistenziale, provvedendo al loro trasferimento solo quando non è possibile assicurare l'isolamento degli ospiti Covid-19 positivi dagli altri".
Il vicegovernatore ha quindi confermato che "per quanto concerne il personale, dall'inizio della pandemia, dei 13.640 operatori sanitari del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia, gli infettati sono 267 ma 39 di loro (il 14,6 per cento) sono già guariti, quindi gli attualmente positivi sono 228, pari al 1,96 per cento del totale dei dipendenti. Tra la dotazione organica delle case di riposo regionali, su 7.500 dipendenti sono stati eseguiti 6.470 tamponi e registrati 287 casi (il 3,83%), di cui i guariti sono 73 (il 25,4%); nello specifico a Trieste sono stati registrati 178 casi.

Riccardi ha inoltre evidenziato che "è molto importante il tema del riconoscimento economico e delle risorse aggiuntive per il personale medico che ha fronteggiato l'emergenza Coronavirus.

Come confermato anche ai rappresentanti sindacali dei medici, la Regione intende riconoscere il lavoro di chi sta combattendo questa battaglia, ma sarà possibile definire la dimensione di questo riconoscimento solo al termine del confronto avviato con lo Stato in tema di finanza". 

Ultimo aggiornamento: 13:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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