Il fondatore del gruppo Alpini cade per strada, batte la testa e muore

Antonio Della Libera, 88 anni, è scivolato scendendo dall’auto. L’incidente venerdì pomeriggio a Cozzuolo: «Non si è più ripreso»

Lunedì 3 Luglio 2023 di Maria Elena Pattaro
Antonio Della Libera

VITTORIO VENETO - Una caduta fatale, sull’asfalto, davanti alla gelateria di cui era cliente fisso.

Così Cozzuolo ha perso una delle persone più amate, colonna portante del gruppo Alpini. Antonio Della Libera, 88 anni, non si è più ripreso dal trauma cranico di venerdì pomeriggio, quando ha battuto violentemente la testa scendendo dall’auto. È spirato la mattina dopo all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove era stato trasportato in elicottero. I soccorsi sono stati tempestivi e i medici hanno fatto tutto il possibile ma purtroppo non è bastato. Toni - come lo chiamavano gli amici - lascia nel dolore sia la sua famiglia, composta dalla moglie Gisella e dai due figli Angela e Daniele, sia quella “allargata” degli Alpini, di cui è stato per cinquant’anni un punto di riferimento. 


L’INCIDENTE 
L’incidente che gli è costato la vita è avvenuto venerdì pomeriggio, in via Grazioli, nella frazione di Cozzuolo. Erano da poco passate le 4 del pomeriggio. L’anziano aveva parcheggiato la macchina davanti alla gelateria “Cuor di gelato”, di cui era un habitué. «Veniva sempre a prendere la cassata per la moglie - raccontano i titolari -. Faceva tappa anche nel bar di fronte. Quando lo abbiamo visto arrivare abbiamo preparato il pacchetto». Ma la tragedia era in agguato. «Lo abbiamo visto scivolare e cadere a terra, su un fianco - proseguono dal locale -. Poco prima aveva piovuto: probabilmente il selciato era ancora bagnato. Non si è più rialzato. Abbiamo capito subito che la situazione era grave: a terra c’era anche una chiazza di sangue. Siamo corsi fuori e abbiamo chiamato i soccorsi». La telefonata al 118 è stata tempestiva: pochi minuti dopo sono giunte sul posto ambulanza e automedica ed è atterrato anche l’elisoccorso di Treviso Emergenza. L’anziano non ha più ripreso conoscenza. I sanitari gli hanno prestato le prime cure sul posto. Poi, una volta stabilizzato, lo hanno trasportato in codice rosso al Ca’ Foncello di Treviso. Le speranze erano ridotte al lumicino, ma i familiari hanno sperato fino all’ultimo che Toni sopravvivesse alla caduta. Invece non è stato così. Il suo cuore ha smesso di battere sabato mattina e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. 


IL CORDOGLIO
«Siamo molto dispiaciuti - commentano dalla gelateria - speravamo ce la facesse. Era una presenza fissa, gli eravamo molto affezionati. Del resto era impossibile non volergli bene: Era una persona educata, gentile, a modo. Ci mancherà». Antonio aveva lavorato in una fabbrica di parquet della zona. Aveva ricevuto anche l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana. «Toni ha speso la sua vita per la famiglia, il lavoro e gli Alpini - raccontano commosse le penne nere di Cozzuolo -. È stato uno dei soci fondatori del nostro gruppo nel 1973. In questi cinquant’anni ha ricoperto le cariche di consigliere del gruppo e di consigliere di sezione. Aveva un carattere buono, posato, tranquillo. Partecipava sempre con entusiasmo alle riunioni e alle attività: ci siamo riuniti l’ultima volta a giugno. Era anche un appassionato di caccia. Abbiamo perso una pietra miliare e un caro amico. Siamo davvero sconvolti». Gli Alpini vittoriesi ora si stringono in un abbraccio virtuale alla famiglia del compagno che “è andato avanti”, in attesa di potergli dire addio. «Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza ai familiari in questo momento di grande dolore» afferma Francesco Introvigne, presidente del gruppo Alpini di Vittorio Veneto. La moglie e i figli dell’anziano, per ora, hanno scelto il silenzio, scossi dal lutto improvviso. La data dei funerali non è ancora stata fissata: verrà decisa nei prossimi giorni e saranno in tanti a voler salutare Toni per l’ultima volta. 

Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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