Vera Bottecchia riapre lo storico panificio del padre, morto all'improvviso tre mesi fa: «È un'emozione»

Domenica 17 Settembre 2023 di Claudia Borsoi
Vera Bottecchia, la panettiera di Revine Lago che ha riaperto il forno del padre Adriano morto 3 mesi fa

REVINE LAGO - «Emozionante ripartire. Così tante persone e così tanto affetto non me li aspettavo» ammette Vera Bottecchia che giovedì scorso ha riaperto, a Lago, “Il forno di Adriano” a distanza di circa tre mesi dall’improvvisa morte del papà. Vera ha deciso di portare avanti la tradizione del padre Adriano. Farine e ingredienti di prima qualità. E poi la cottura di pane, pizza e panfrutto esclusivamente nel forno a legna. Vera è oggi una dei pochi panettieri donna della Marca e il suo è uno degli ultimi panifici con forno a legna. Tutto è rimasto come quando a gestirlo, con lei, c’era il papà. Anche la storica bilancia rossa con i pesi. L’unica novità è la presenza, ora, del marito Corrado Gazzarin che l’affianca nella gestione del forno e per dare supporto alla moglie ha lasciato il suo lavoro di montatore di mobili. Lei alla produzione, tra lieviti, farine, impasti da lasciar riposare, da infornare e sfornare, lui alla vendita, dietro al bancone di legno ad accogliere i clienti. Anche ieri, dopo le 11 il tradizionale capannello di persone si è formato fuori dal panificio di via Marconi. Tutti in fila, in attesa del pane, quel pane che da quasi tre mesi tutti speravano di poter ritornare a gustare.

Lungaggini burocratiche hanno richiesto a Vera molte settimane per riaprire il panificio.


TUTTO UGUALE

«Sono senza parole – confida - la gente mi ha accolto con grande affetto. L’avvio è stato molto stancante, ma mi sta dando molta soddisfazione. Tutto è rimasto uguale per ricordare papà e per portare avanti la sua tradizione. Stessi orari di apertura, stesse tipologie di pane. La gestione rimane in famiglia, ora con l’aiuto di mio marito. Questo lavoro mi mancava tantissimo: è uno stile di vita, più che un lavoro». Il “forno di Adriano” sforna un quintale di pane al giorno, tutto cotto a legna. Un lavoro pesante, scandito da intensi orari. «Ho ripreso con 16 ore di lavoro al giorno – testimonia la fornaia - sono tante, ma le faccio volentieri». 


PUNTO D’INCONTRO

«Questo luogo, più di un semplice negozio, è diventato un punto di incontro per la comunità, un punto di riferimento che abbiamo sentito mancare nei mesi passati – testimoniano i clienti che arrivano anche da fuori comune, molti pure stranieri -. Siamo orgogliosi di notare che “Il forno di Adriano” non è l’unico esercizio gestito con successo da una donna nella nostra comunità. La leadership femminile si è affermata in molti altri settori, inclusi due bar, l’edicola, il negozio di alimentari, la pizzeria e il fruttivendolo». 

Ultimo aggiornamento: 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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