NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Vandali sulla strada dell’Ossario: fatti esplodere anche i segnali stradali. E ieri, 2 gennaio, le associazioni d’Arma hanno osservato un minuto di silenzio per il Monumento agli artiglieri danneggiato.
Vandali di nuovo in azione, indagini in corso
Al commissario straordinario del Comune Paola De Palma è arrivata infatti un’altra segnalazione: in modo analogo a quanto accaduto al cannone, sono stati fatti saltare un paio di segnali stradali sulla strada che porta all’ossario, sul Montello. Data la somiglianza nel modo di agire nell’uno e nell’altro caso, risulta spontaneo pensare che analoga possa essere la matrice dei gesti. «Il palo è stato completamente aperto - dice il commissario - anche in questo caso mi sembra che si possa parlare di atti di vandalismo idioti. L’Ossario, fra l’altro, è un luogo sacro per i nervesani e proprio per questo verranno investiti dei fondi per la sua manutenzione ma anche per la sostituzione della segnaletica stradale. Atti come questo, però, sono assolutamente inammissibili». Naturalmente, il più grave resta quello al monumento all’artigliere, dove nella notte fra il 30 e il 31 dicembre, ignoti hanno danneggiato la canna del cannone che si trova in via Lungo Piave. Un atto che offende profondamente sia gli Artiglieri, per i quali rappresenta un simbolo, sia tutta la popolazione. A determinare il danno il probabile scoppio di polvere pirica inserita nel cannoncino, gesto oltretutto, molto pericoloso.
I botti abbandonati nel montebellunese
Ma non solo a Nervesa gli ultimi giorni sono stati turbolenti. Anche il Comitato civico di Guarda lamenta scarso senso civico nei suoi cittadini. «Queste sono le condizioni in cui versa oggi la piastra polifunzionale del Centro frazionale - scrive il Comitato mostrando resti di botti e rifiuti di ogni tipo - lì dove tanti bambini e ragazzi vanno ogni giorno a giocare. Non ci sono parole. Noi del Comitato Civico siamo impegnati da anni ad animare e organizzare iniziative e a mantenere accogliente la struttura, perché diventi sempre di più un punto di riferimento per il quartiere, ma a volte viene davvero voglia di mollare tutto. Perché questi sono i “nostri” rifiuti, non vengono da chissà dove. Il 2023 comincia davvero male».
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