Tumori, straordinario intervento al Ca' Foncello di Treviso: asportato il 75% del fegato ad un quarantenne con 11 metastasi epatiche giudicato non operabile

Luca Zaia: "La sanità d'eccellenza non va in vacanza". Francesco Benazzi: "Investimenti continui, a breve nella Cittadella"

Lunedì 7 Agosto 2023 di Redazione web
Tumori, straordinario intervento al Ca' Foncello di Treviso: asportato il 75% del fegato ad un quarantenne con 11 metastasi epatiche giudicato non operabile

TREVISO - Straordinario intervento all'ospedale Ca' Foncello, asportato il 75% del fegato ad un quarantenne con 11 metastasi epatiche. Eseguito dalla Chirurgia 2 diretta dal prof Giacomo Zanus, l'operazione ha avuto esito positivo nonostante dalla prima valutazione il paziente era risultato non operabile. Il 40enne tumore del retto sub-occludente aveva determinato la formazione di numerosissime metastasi che avevano invaso il fegato nella sua totalità. L'uomo è stato pertanto sottoposto a trattamento chemioterapico con straordinaria risposta clinica, scomparsa della lesione nel retto e riduzione delle lesioni epatiche. Il trattamento del retto è stato completato con la radioterapia mirata. La diagnostica radiologica e lo studio endoscopico hanno consentito l‘accurata valutazione della risposta del tumore al trattamento chemio-radioterapico. «Un plauso all’équipe del prof Zanus e a tutti i professionisti, e sono stati davvero tanti, che hanno permesso di portare a termine con successo questo complesso intervento – il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. Il risultato ottenuto conferma l’importanza della sinergia tra Unità Operative. Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche i nostri investimenti sono continui e il passaggio in Cittadella permetterà un ulteriore salto di qualità».

Dalla chemioterapia all'intervento chirurgico: asportate 11 lesioni tumorali

La risposta chemioterapica del 40enne ha reso possibile la riduzione del carico tumorale all’interno del fegato con evidenza alla volumetria epatica di una quantità di fegato libero da malattia del 25%. Da qui la possibilità di potare a termine l’intervento chirurgico, eseguito in un’unica seduta, che è stato particolarmente complesso per la necessità di bonificare tutte le 11 lesioni tumorali lasciando contemporaneamente una quantità adeguata di fegato sano per garantire la sopravvivenza del paziente. Il decorso post-operatorio si è svolto senza complicanze con dimissione in sesta giornata post-operatoria. «Questo caso rappresenta – sottolinea il prof Zanus – un’ulteriore dimostrazione dell‘efficacia terapeutica della fattiva collaborazione tra ospedale di Treviso, Università di Padova e istituzioni in un modello di sanità all’avanguardia come quello Veneto. Si tratta di un virtuoso lavoro di squadra in cui la ricerca universitaria e l’assistenza ospedaliera hanno garantito un successo terapeutico di grande rilievo: un binomio vincente che proietta Treviso nel futuro della medicina traslazionale e di precisione. L’articolato processo assistenziale ha consentito di trasformare un giovane padre di famiglia, paziente oncologico non operabile a prognosi infausta in un paziente con prospettive di cura radicale e di concreta sopravvivenza. L’ospedale hub di Treviso ha I garantito la gestione ottimale di tutte le fasi assistenziali del percorso».

I dettagli dell'intervento

«In primo luogo sono state fondamentali la diagnostica radiologica di precisione eseguita dal dottor Morana per la individuazione di numero, sede, rapporti anatomici e risposta terapeutica delle lesioni tumorali e la diagnostica endoscopica eseguita dall’équipe del dottor Benvenuti per la valutazione della risposta del tumore rettale al trattamento chemio-radioterapico - spiega il prof - Il successivo trattamento oncologico eseguito dall’équipe del dottor Favaretto ha modificato radicalmente la storia clinica del paziente rendendolo chirurgicamente curabile dopo 6 cicli di chemioterapia mentre la radioterapia eseguita dal gruppo del dr Ferrarese ha stabilizzato la bonifica del retto. La ricostruzione tridimensionale e la definizione delle volumetrie epatiche determinate dal dr Barbisan hanno consentito l‘accurata pianificazione pre-operatoria della strategia chirurgica. La gestione intraoperatoria dell’équipe anestesiologica del dottor Zanatta ha reso possibile l’ottimale superamento delle fasi più critiche dell’intervento chirurgico con particolare riferimento alla delicatissima manipolazione dei grossi vasi sanguigni senza il ricorso alla degenza in terapia intensiva. L’intervento resettivo sul fegato, in cui sono stato coadiuvato dal dr Brizzolari e dal dr Scopelliti, è stato particolarmente complesso. Ha richiesto l’utilizzo della altissima tecnologia intraoperatoria di cui dispone la sala operatoria del Ca Foncello: dalla dissezione microchirurgica con gli ultrasuoni, alla coagulazione bipolare, alla termoablazione con le micro-onde sfruttando la navigazione intraparenchimale ecoguidata. Questa dotazione ci ha consentito di applicare le tecniche più avanzate di resezione epatica con risparmio parenchimale asportando, con oltre il 75 % del fegato, tutte le lesioni maligne, distribuite in tutti i segmenti epatici ma garantendo allo stesso tempo l’integrità del fegato residuo sano. È stata risparmiata una quota di fegato volumetricamente molto esigua, inferiore al 25%, ma sufficiente per la sopravvivenza del paziente secondo i protocolli della più avanzata ricerca chirurgica. Con queste premesse il decorso post-operatorio è stato lineare e in sei giorni, grazie all’ applicazione del protocollo ERAS di incentivazione del recupero post chirurgico, il paziente è stato dimesso e seguito a domicilio con la telemedicina.

Ma ancora tutto questo non sarebbe stato possibile se non vi fosse stata la disponibilità sia assistenziale che umana da parte di tutto il personale infermieristico e degli operatori sanitari di sala operatoria e di reparto».

Il commento di Luca Zaia

«La sanità veneta d’eccellenza non va in vacanza e, anzi, raggiunge risultati eclatanti, come nel caso del paziente al quale, al Cà Foncello di Treviso, sono state tolte in un unico intervento undici metastasi tumorali al fegato. Mi complimento con il Primario Giacomo Zanus e tutta la sua equipe di Chirurgia 2», commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Nemmeno tanto tempo fa, con quelle patologie in atto, questo giovane paziente sarebbe stato considerato irrecuperabile – aggiunge Zaia – ma per Zanus, la sua equipe e i progressi della medicina in Veneto, assolutamente no. Strabilianti  anche i tempi di dimissione: sei giorni dopo l’intervento, il giovane paziente era già a casa. Ancora un esempio di come i nostri medici e i nostri ospedali affrontino ogni battaglia senza mai darla per persa, e spesso vincendola».

Ultimo aggiornamento: 14:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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