TREVISO - Tragedia nella prima serata di domenica scorsa a Colfrancui di Oderzo (Treviso). Un giovane di 19 anni, M.C., si tolto la vita impiccandosi. A trovarlo senza vita in casa stata la nonna materna. Uno choc terribile per l'anziana che, nonostante ciò, è riuscita ad allertare gli altri famigliari. Immediato l'arrivo dei soccorsi con l'ambulanza dall'ospedale di Oderzo ma per lo sfortunato ragazzo ormai non c'era più nulla da fare.
Sgomenti i giovani di Colfrancui che ricordano di averlo visto pochissime volte in paese. «E sì che aveva la nostra stessa età - raccontano coloro che frequentano il bar Europa - eppure non lo si vedeva, non era nella nostra compagnia. Aveva un carattere piuttosto riservato». Il suo carattere introverso, di poche parole, si era incupito da 4-5 mesi a questa parte. Senza che vi fosse un motivo particolare. Il giovane era figlio unico. I suoi genitori si erano separati da un paio d'anni, e M.C. aveva seguito la mamma, che era tornata a vivere nella casa paterna, a Colfrancui, in quello che gli abitanti del posto chiamano il «borgo de stran». Il papà, agricoltore, era rimasto ad Ormelle, dove possiede un'azienda agricola. La mamma invece aveva continuato il suo lavoro di commessa.
Sembrava che la vita proseguisse normalmente per M.C., che lavorava come operaio in un'azienda di Fontanelle. Solo poco tempo fa i genitori si erano prodigati per acquistargli un'auto nuova, cosa che l'aveva fatto felice. Purtroppo il male di vivere si era già insinuato in lui, ingigantendosi fino a sopraffarlo.
Un'angoscia devastante che sta sempre più colpendo i giovani. A sottolinearlo più volte è stata Tali Corona, la presidente dell'Aitsam, l'associazione per la tutela della salute mentale. «La nostra società - ha detto Tali Corona - è così spietata, caotica, prepotente che tanti dei nostri ragazzi non riescono più a sopportarla. La morte di un ragazzo è un fallimento per tutti noi». Il suicidio di M.C. è il quarto nell'opitergino dall'inizio dell'anno. Il nulla-osta per il funerale è atteso per oggi. Con ogni probabilità si svolgerà a Ormelle.
Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 20:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA Sgomenti i giovani di Colfrancui che ricordano di averlo visto pochissime volte in paese. «E sì che aveva la nostra stessa età - raccontano coloro che frequentano il bar Europa - eppure non lo si vedeva, non era nella nostra compagnia. Aveva un carattere piuttosto riservato». Il suo carattere introverso, di poche parole, si era incupito da 4-5 mesi a questa parte. Senza che vi fosse un motivo particolare. Il giovane era figlio unico. I suoi genitori si erano separati da un paio d'anni, e M.C. aveva seguito la mamma, che era tornata a vivere nella casa paterna, a Colfrancui, in quello che gli abitanti del posto chiamano il «borgo de stran». Il papà, agricoltore, era rimasto ad Ormelle, dove possiede un'azienda agricola. La mamma invece aveva continuato il suo lavoro di commessa.
Sembrava che la vita proseguisse normalmente per M.C., che lavorava come operaio in un'azienda di Fontanelle. Solo poco tempo fa i genitori si erano prodigati per acquistargli un'auto nuova, cosa che l'aveva fatto felice. Purtroppo il male di vivere si era già insinuato in lui, ingigantendosi fino a sopraffarlo.
Un'angoscia devastante che sta sempre più colpendo i giovani. A sottolinearlo più volte è stata Tali Corona, la presidente dell'Aitsam, l'associazione per la tutela della salute mentale. «La nostra società - ha detto Tali Corona - è così spietata, caotica, prepotente che tanti dei nostri ragazzi non riescono più a sopportarla. La morte di un ragazzo è un fallimento per tutti noi». Il suicidio di M.C. è il quarto nell'opitergino dall'inizio dell'anno. Il nulla-osta per il funerale è atteso per oggi. Con ogni probabilità si svolgerà a Ormelle.
