TREVISO - Minacce, tentativi di rapina, estorsioni per tenere alla larga i «concorrenti». Quelli che potevano ambire a sfruttare, come facevano loro, quel tratto di Pontebbana e la lucciola che vi si prostituiva, una 26enne ungherese. A tessere questa rete di terrore, due giovanissimi kosovari, poco più che ventenni, esempi di una «nuova generazione» di sfruttatori. Ma l'età anagrafica, visti i metodi che i due usavano, non ha impedito loro di essere spietati nel tenersi stretta la preziosa fonte di reddito, la ragazza ungherese che facevano prostituire lungo la statale 13, e il pezzo di strada, a Villorba, in cui i clienti sapevano di poterla trovare. Sono finiti in manette al termine di una delicata indagine.
Ultimo aggiornamento: 13:13
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