Schianto mortale di Castagnole. Il Comune di Paese: «Sulla provinciale autovelox fisso»

Martedì 9 Marzo 2021 di Mauro Favaro, Denis Barea
L'auto sulla quale viaggiava Stefania Bonaldo

Un autovelox fisso, la possibilità di installare dei dossi o, almeno, la sistemazione di nuovi cartelli luminosi per segnalare le curve più pericolose. Sono le tre richieste che il Comune di Paese invierà alla Provincia per aumentare il grado di sicurezza di via Baldrocco e via Turati, tra Castagnole e Porcellengo, dove domenica 28 febbraio ha perso la vita la 39enne Stefania Bonaldo. Si tratta di una strada provinciale. Di conseguenza ogni intervento deve passare per il Sant’Artemio. Ma il municipio non ha intenzione di lasciare nulla di intentato. Nel frattempo si è già organizzato montando degli apparecchi mobili in grado di evidenziare la velocità delle auto in tempo reale. L’obiettivo è sempre lo stesso: far alzare il piede dall’acceleratore. Solo tra gennaio e febbraio gli agenti della polizia locale hanno staccato 39 multe proprio tra via Baldrocco e via Turati. L’attenzione c’è. Ma evidentemente ancora non basta. Lungo le strade provinciali i via libera per l’installazione di autovelox fissi o anche di dossi è tutt’altro che scontato. «In ogni caso verificheremo quali ulteriori interventi migliorativi possono essere realizzati – assicura il sindaco Katia Uberti – l’obiettivo qui non è fare cassa, ma aumentare il livello di sicurezza delle strade». 
L’INCHIESTA
Nel frattempo l’inchiesta sul sinistro va avanti. Il pm Valeria Peruzzo ha disposto un esame post mortem sul corpo di Stefania Bonaldo. L’obiettivo è quello di verificare se al momento dello schianto la 39enne avesse o meno le cinture di sicurezza allacciate. Secondo i primi rilievi le due vetture non avrebbero superato i limiti di velocità presenti in quel tratto stradale, ma sarebbe stato il 19enne di Vedelago, che era alla guida della Volskwagen Polo che si è schiantata contro la Fiat Palio di Stefania Bonaldo, a perdere il controllo della vettura finendo per invadere la corsia opposta di marcia. Il giovane, che è risultato negativo all’alcoltest, è indagato per omicidio stradale, e l’accertamento disposto dalla Procura mira a capire se la 39enne avesse o meno le cinture di sicurezza allacciate e se queste fossero in una posizione tale da riparare il corpo da eventuali traumi dai impatto. Nello schianto la psicologa trevigiana, molto conosciuta in città, aveva riportato ferite gravissime. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso era spirata dopo poco. La figlia aveva invece riportato lesioni più lievi e, dopo le prime cure in pronto soccorso, era stata subito affidata ai nonni. 
LA SOLIDARIETÀ
Stefania e la sua bimba la sera dell’incidente stavano tornando verso Volpago del Montello, dove la 39enne si era trasferita da circa un anno. Ex campionessa di kick boxing, affermata professionista e appassionata d’arte e letteratura, Stefania Bonaldo aveva sempre vissuto con l’idea di poter farcela da sola. In suo ricordo, l’associazione per la quale Stefania Bonaldo svolgeva volontariato, “Una Mano per un Sorriso - For Children” prosegue la raccolta di fondi in favore della bambina. Al momento sono stati raccolti circa 12 mila euro. Chi volesse partecipare attraverso una donazione lo può fare effettuando un bonifico (IBAN: IT17 U089 0462 1810 2800 0109 712) intestato a “ Una Mano per un Sorriso – For Children” specificando nella causale “Un Sorriso per Stefania”.
 

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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