Il piano dell'Usl: 6 super ambulatori aperti 24 ore al giorno

Sabato 28 Maggio 2022 di Mauro Favaro
Gli ambulatori lavoreranno sette giorni su sette

Ambulatori medici aperti nel centro di Treviso 24 ore su 24, sette giorni su sette, dotati anche di una centrale per il controllo della telemedicina. La nuova casa della comunità che nascerà dalla ristrutturazione di palazzo Moretti (per un valore di quasi 3 milioni di euro) offrirà un servizio continuo. Così come accadrà nelle altre cinque strutture di riferimento individuate nella Marca: Oderzo (via Luzzatti), Castelfranco (padiglione ex Serd), Montebelluna (ex Inam), Conegliano (De Gironcoli) e Vittorio Veneto. Non saranno dei pronto soccorso. Meglio specificarlo. Ma grazie all’attività continua di medici di famiglia, specialisti e guardia medica potranno diventare un riferimento costante. Resta ancora da capire cosa ne sarà delle attuali sedi delle guardie mediche. Non è scontato che quella del Ca’ Foncello, ad esempio, venga direttamente assorbita da palazzo Moretti. Si vedrà. Ai sei super-ambulatori di riferimento, poi, si aggiungeranno altre 11 nuove case della comunità secondarie, sparse in tutta la Marca, che funzioneranno 12 ore al giorno, sei giorni su sette. È la nuova organizzazione della medicina territoriale integrata. Alla fine sarà formata da una rete di 17 case della comunità.


I CANTIERI
Non è solo un sogno. I tempi sono scanditi. I progetti per la costruzione dei nuovi super-ambulatori stanno già prendendo forma. Dovranno essere completati nel giro di un anno. Poi partiranno i cantieri. «In modo tassativo – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – perché entro il 2026 gli interventi dovranno essere terminati». È infatti questa la scadenza per rendicontare quanto fatto con i quasi 30 milioni di euro assegnati nell’ambito del Pnrr. Nelle nuove case della comunità opereranno medici di famiglia, pediatri, specialisti ambulatoriali per le patologie più diffuse, infermieri di famiglia e assistenti sociali. I sei hub, in particolare, avranno anche la guardia medica (attiva durante la notte e nei festivi), strumenti per esami e servizi diagnostici di base e un punto per i prelievi del sangue. È un orizzonte difficile da immaginare se si pensa che oggi nella Marca mancano quasi 100 medici di famiglia e una decina di pediatri titolari. Nessun cittadino è senza un riferimento in ambulatorio. Fatto sta che circa 160mila trevigiani ne hanno uno provvisorio, destinato a cambiare a breve, con il rischio che ci siano anche più staffette.


LE PREVISIONI
«Il nuovo sistema territoriale sarà possibile perché sono state aumentati i posti per la formazione di nuovi medici – specifica Benazzi – oggi la carenza è sotto gli occhi di tutti. Ma per il 2026, di conseguenza, ci aspettiamo di non aver più problemi nel reclutamento di specialisti e medici in generale, anche per le attività di guardia medica”.


L’ORGANIZZAZIONE
Il programma dice che nei nuovi super-ambulatori di riferimento, i sei hub, lavoreranno complessivamente tra i 30 e i 35 medici. Con turni da due ore a settimana per medico di famiglia. Più la guardia medica. Ogni struttura potrà contare su una decina di infermieri di famiglia (si punta ad averne uno ogni 3mila residenti), che saranno impegnati nelle attività di triage, in quelle ambulatoriali e nell’assistenza domiciliare, compresa la tele-assistenza. Negli hub, inoltre, sarà presente anche un assistente sociale. A chiudere, ci sono le attività facoltative, che con ogni probabilità verranno distribuite tra i nuovi super-ambulatori. A partire dal servizio per la salute mentale, le dipendenze e la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, la medicina dello sport, i consultori e i servizi per minori, l’area salute pubblica, incluse le vaccinazioni per la fascia tra 0 e 18 anni, e i programmi di screening.

Ultimo aggiornamento: 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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