TREVISO - Il prezzo di detersivi e shampoo è salito alle stelle. Fino a oltre il 60%. E non si tratta di un caso isolato. Gli aumenti della Marca continuano a essere diffusi, come conferma l’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
GLI AUMENTI
Una scatoletta di tonno, ad esempio, costa quasi il 9% in più rispetto a quattro mesi fa.
IL PANIERE
Il caso più eclatante è quello dello shampoo. A maggio la quotazione media nella Marca per un flacone da 250 millilitri era pari a 5,81 euro. A settembre è salita a 9,43 euro. Un balzo senza precedenti.
TRASPORTI
Il portale del ministero ha registrato anche l’aumento del biglietto urbano deciso dalla Mom: da 1,5 a 2 euro.
LA VERDURA
Il punto è che costa di più pure un chilo di insalata in confezione: da 8,90 a quasi 9,40 euro (+5,4%). L’aumento degli spinaci surgelati è in scia. Seguito dallo stracchino o dalla crescenza (+4,57%). L’acqua minerale è aumentata di quasi il 3%. Come i bastoncini di pesce surgelati. Fortunatamente alcuni prezzi medi nello stesso lasso di tempo sono calati. Ma non basta per riequilibrare il piatto della bilancia. Il prezzo di un litro di candeggina, in particolare, è sceso del 26,7%. Quello dell’olio di semi di girasole del 15,8%. Mentre yogurt, passata di pomodoro e carta igienica hanno visto ribassi tra il 5 e il 6%. La speranza è che possa arrivare un aiuto dal Trimestre anti-inflazione lanciato il mese scorso dal governo, valido fino alla fine di dicembre. Sono 502 i punti vendita della Marca (56 nella città di Treviso), tra supermercati, negozi e farmacie, che hanno aderito all’iniziativa del “carrello della spesa tricolore”. Ogni punto vendita fa le proprie scelte, anche sulla composizione del paniere da scontare, ma a conti fatti per i beni considerati di largo consumo si va dal prezzo congelato a sforbiciate medie attorno al 10%.
LE DIFESE
Nel frattempo i cittadini si difendono dal caro-spesa come possono. Federconsumatori ha evidenziato che oggi si compera quasi il 5% di prodotti in meno. Il consumo di carne e pesce è calato di quasi il 17%. Parallelamente, le persone che scelgono di fare la spesa nei discount sono aumentate del 12%. Va da sé che in questo contesto non si perdono di vista le offerte: un cittadino su due si concentra sui prodotti prossimi alla scadenza. Con il rischio di non variare più gli alimenti come sarebbe opportuno. Non a caso l’Usl della Marca ha già lanciato un allarme: una famiglia su tre non arriva agilmente alla fine del mese e fatica a mangiare in modo sano, con tutto ciò che ne consegue sul piano della salute.
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