Case popolari, a Treviso altri cinque sfratti ma entro l'estate pronti nuovi alloggi

Giovedì 20 Aprile 2023 di Mauro Favaro
Case popolari, a Treviso altri cinque sfratti ma entro l'estate pronti nuovi alloggi

TREVISO - Sono almeno 5 le famiglie con grosse difficoltà economiche che rischiano di essere sfrattate dagli alloggi dell’Ater. Il caso di Paolo Chiaramonte e Rita Taffarello, la coppia sfrattata dopo 24 anni passati in un alloggio popolare del Biscione di viale Francia, non è isolato. E spesso il quadro è estremamente complesso. Oltre ad assicurare la massima disponibilità per trovare una soluzione, ora l’Ater ha deciso di accelerare anche sul fronte del rifacimento delle prime due palazzine che sorgono tra la Feltrina e via Cisole, nella zona dello stadio di rugby. L’obiettivo è terminare l’intervento entro l’estate. La prima pietra era stata posata in gennaio. Non senza qualche perplessità sui cantieri. «Invece si è partiti con la massima velocità -sottolinea Mauro Dal Zilio, presidente di Ater - e c’è la possibilità di completare i lavori già per la metà del 2023». Questione di un paio di mesi, insomma.


CORSA CONTRO IL TEMPO
Lo scorso gennaio ci si era tenuti larghi parlando di primo stralcio da concludere entro la fine di quest’anno. Poi è scattata la corsa contro il tempo. Fermo restando che non è che il primo passo. Il programma messo a punto dall’Ater è articolato. Si punta a realizzare o a recuperare quasi 200 case popolari e sociali nel giro di 4 anni. Oltre alle palazzine di Monigo, ci sono due palazzine all’altezza del bivio tra la Feltrina e via Castagnole, più la possibilità di acquistare un nuovo stabile, per un massimo di 1,5 milioni di euro. I soldi? Ci sono in tutto 46 milioni, tra Pnrr e Pinqua, il programma per la qualità dell’abitare. Ai quali vanno sommati altri fondi della stessa azienda. Si va avanti con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno. Il Comune di Treviso sta seguendo direttamente il caso di Paolo Chiaramonte e Rita Taffarello. Ci sono stati due incontri con l’assistente sociale. E dal municipio assicurano che è già stato trovato un alloggio dove poter ospitare la coppia. A livello generale, si inserisce proprio nell’ambito delle case popolari anche la proposta avanzata ieri dal sindaco uscente Mario Conte. «Vogliamo realizzare questo progetto -spiega il primo cittadino- per mettere la parola fine a eventuali disordini e liti che si sono verificati nei condomini gestiti e di proprietà del Comune». «La mediazione con l’ambiente sociale e la responsabilità nella gestione del bene primario dell’abitare -aggiunge- passa anche attraverso la serenità, la collaborazione e i rapporti di buon vicinato».


PROGETTI DI RECUPERO
Nel frattempo continua il maxi progetto di recupero che Ater sta portando avanti con la collaborazione dello stesso Comune. Nella zona dello stadio di rugby, dove si sta accelerando per il primo stralcio, verrà di fatto creato un nuovo quartiere. Il piano prevede il rifacimento completo delle 11 palazzine tra la Feltrina e via Cisole. Oggi ci sono in tutto 88 alloggi. Dopo la demolizione e la ricostruzione, ci saranno 8 edifici con 139 appartamenti tra edilizia popolare e sociale a prezzi calmierati. Di pari passo, si procede anche per arrivare finalmente a ultimare l’edificio ribattezzato “Elle” in via Monte Lungo, al bivio tra la Feltrina e via Castagnole, già di proprietà dell’Ater. Alla fine qui ci saranno due nuovi complessi per un totale di 48 alloggi. 

Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci