Panevin, tanti falò restano spenti e in casa Lega non tutti sono d'accordo. L'aria tora respirabile

Sabato 7 Gennaio 2023 di Paolo Calia
Panevin falò spenti per lo smog, aria migliore. Malumori in casa Lega

TREVISO - L'allerta resta sempre arancione tendente al rosso, ma la stretta sui panevin, spenti in tanti comuni della Marca, ha comunque contribuito ad alleggerire la cappa di smog. I dati registrati dalle cinque centraline dell'Arpav distribuite in tutto il territorio provinciale dicono che a Treviso città, solitamente la zona più critica quando si parla di concentrazioni di polveri sottili nell'aria, il picco più alto è stato registrato alle 21 del 5 gennaio con 114 microgrammi. Solitamente, nella notte dell'Epifania, si arrivava a 300 o 400 microgrammi. L'altra sera invece, dopo il picco, la soglia si è gradualmente abbassata fino a rientrare nei parametri previsti per legge, sotto i 50 microgrammi, già dalle prime ore della mattina. E questo anche perché i panevin del capoluogo non sono stati accesi, sostituiti da luci di Natale messe in modo da simulare un fuocherello o da giochi di luce con raggi laser colorati sparati in cielo. Ma anche nelle zone dove i panevin hanno preso fuoco gli sbalzi di polveri sottili sono stati contenuti: il dato più alto è quello dell'opiterino-mottense con 127 microgrammi, mentre in sinistra Piave si è oscillati tra i 96 microgrammi di Conegliano e 121 di Pederobba.

Salta il panevin, per Treviso una "scelta etica"

«Tutti sappiamo quando ci tengano i bambini nell'andare a vedere l'arrivo della vecia a vedere il panevin bruciare - ha sottolineato Alessandro Manera, assessore comunale trevigiano all'Ambiente del capoluogo - ma i dati di questi giorni ci dicevano che non piove da tempo e che siamo in allerta arancione se non rossa. Abbiamo fatto quindi una scelta di responsabilità di non accendere i panevin cittadini per non peggiorare la situazione, però la tradizione è stata assolutamente conservata». Manera ribadisce che i picchi di inquinanti nell'aria registrati in passato non ci sono stati, sebbene i livelli siano rimasti al di sopra dei limiti stabiliti: «Il dato della centralina dell'Arpav è oggettivo. E ci dice che, rispetto ai 300 o 400 microgrammi di polveri sottili su cui eravamo attestati negli anni scorsi, oggi siamo attorno ai cento». Nei giorni scorsi il sindaco Mario Conte aveva chiesto scusa ai trevigiani per il divieto di accendere i falò, ribadendo che l'avvento dell'allerta arancione rendeva impossibile agire in maniera diversa. Da altri parti, come ad Arcade dove ogni anno (a parte 2020 e 2021 segnati dal Covid) arde uno dei panevin più grandi del Veneto, le scelte sono invece state diverse e i falò sono stati fatti. Manera però non cerca la polemica: «Il territorio provinciale è vasto e la ventosità cambia da una zona all'altra. Lo dimostrano i dati molto diversi anche a distanza di soli cinque-sei chilometri. Noi siamo i più dispiaciuti in assoluto per non avere acceso i roghi nella sera dell'Epifania».

Le divergenze

Anche se nessuno vuole gettarla in rissa, le sensibilità si sul tema panevin sono differenti pure all'interno della Lega. Federico Caner, assessore regionale al Turismo, ha invece partecipato all'accensione della pira proprio di Arcade. E difende la scelta di dare fuoco richiamando valori e tradizioni, come ha precisato in post sul suo profilo Facebook: «Come tanti veneti, partecipo al Panevin da che ne ho memoria.

Ci sono tradizioni che sono irrinunciabili. Quanto ci hanno tramandato i nostri nonni, saperi, usi e costumi, sono parte della nostra identità: rinunciarci sarebbe un po' come rinnegare una parte di noi stessi». Poi aggiunge: «Non voglio andare contro nessuno, ma non è una serata di panevin ad aggravare la situazione delle polveri sottili. Capisco però che il sindaco di una grande città possa avere più problemi in queste situazioni perché più esposto ad eventuali denunce. Allora propongo di cambiare la normativa in modo da concedere a tutti la possibilità di fare il panevin, magari uno per città e controllato, per rispettare le tradizioni».

Niente falò spontanei e il veneziano torna in "zona verde"

Nessuna impennata delle polveri sottili neppure in provincia di Venezia, dove anzi l'Arpav ha certificato il ritorno al livello verde delle misure di prevenzione ambientale concordate a livello interregionale. La decisione della Città metropolitana di vietare tutti i falò spontanei sembra essersi rivelata vincente, dato che ieri pomeriggio, 6 gennaio, dopo i fuochi accesi la vigilia dell'Epifania, la media delle polveri sottili era risalita sopra i limiti di legge ma a livelli tutto sommato contenuti (60 microgrammi contro il valore limite di 50), poco prima che a Noale cominciassero i riti della Pirola Parola, una delle manifestazioni più attese e frequentate dell'entroterra veneziano. Meno lusinghiera la situazione sul litorale fra Jesolo e Punta Sabbioni, dove i numerosi falò della vigilia hanno reso l'aria irrespirabile, suscitando vivaci proteste fra le associazioni ambientaliste. È comunque in arrivo una perturbazione che domani dovrebbe portare pioggia, disperdendo le polveri.

Boom di presenze per i panevin in Friuli

Grande partecipazione ieri, 6 gennaio, in Friuli per i falò epifanici. L'attenzione si è concentrata soprattutto sul Pignarul Grant di Tarcento e sulla direzione del fumo, da cui trarre gli auspici per l'anno che è appena cominciato. Ma tanti friulani hanno assistito anche all'accensione di altre pire epifaniche in tutta la provincia di Udine (dal capoluogo a Pagnacco) e nella Destra Tagliamento, giovedì sera. Nel Friuli occidentale, a Sacile è andato in scena il Panevin al fotofinish, perché l'autorizzazione è arrivata solo intorno alle 13 del giorno stesso e c'è voluta tutta la buona volontà dei volontari della Proloco per riuscire ad allestire la pira. Mistero sulla qualità dell'aria dopo i falò: i dati Arpa ieri non sono stati caricati sul sito.

 

Ultimo aggiornamento: 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci