Treviso. Visite mediche fino a 180 euro per dribblare le liste d'attesa andando nel privato

Sabato 1 Ottobre 2022 di Mauro Favaro
Carenza di medici e liste d'attesa sempre più lunghe. Ma le prestazioni private sono care
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TREVISO - Una visita specialistica privata nella casa di cura Giovanni XXIII costa in media tra i 90 e i 130 euro. Vale per la dermatologia, l'oculistica, l'otorinolaringoiatria e così via. Anche al centro di Medicina si viaggia sopra i 100 euro. Nella libera professione ospedaliera la forbice si apre da 60 fino a 150 o anche 180 euro, in questi ultimi casi se si opta per i primari. Se non si cerca un medico in particolare, la disponibilità nel privato è pressoché immediata. Questione di qualche giorno o poco più. Se ci si mette in lista d'attesa nel pubblico, invece, si paga solo il ticket, fino a una compartecipazione massima alla spesa senza esenzione di 36.15 euro, come ricordano le aziende sanitarie. Ma i tempi qui dipendono dalla priorità indicata sull'impegnativa. Per le prestazioni urgenti in genere non ci sono problemi. Per le altre bisogna armarsi di pazienza. A livello generale, molti finiscono nell'elenco delle prestazioni galleggianti, cioè quelle che non possono ancora essere fissate per la mancanza di posti. Stando alle disponibilità evidenziate nel sito dell'Usl della Marca, ad esempio, ad oggi non ci sono posti nel distretto di Treviso per visite dermatologiche e oculistiche.

E per una visita dall'otorino il primo appuntamento libero è tra due mesi in centri convenzionati.


L'ONDA LUNGA DEL COVID
L'onda lunga dell'emergenza Covid continua a farsi sentire. Dopo il picco estivo dei contagi, l'Usl non è riuscita a recuperare come avrebbe voluto almeno buona parte delle oltre 15mila visite specialistiche non urgenti che erano state rinviate a data da destinarsi. «Il recupero continuerà anche nel 2023. Speriamo di completarlo prima della fine del prossimo anno - fa il punto il direttore generale Francesco Benazzi - attualmente stiamo riprogrammando tra le 100 e le 150 prestazioni a settimana. A incidere è anche l'aumento delle richieste dopo due anni sostanzialmente di pausa. Siamo ad esempio a un più 50% per quanto riguarda la cardiologia, rispetto al 2019. La carenza di specialisti, poi, certo non aiuta. A breve, però, dovrebbero arrivarne altri. Auspichiamo che a quel punto ci possa essere una nuova accelerazione». Tra le attese più lunghe ci sono quelle per l'intervento alla cataratta. Qui nel pubblico si arriva a dover aspettare praticamente un anno e mezzo. La cardiologia conta ancora qualcosa come duemila persone in lista d'attesa. Ad oggi non risultano posti disponibili per una visita cardiologica con Ecg nel settore pubblico. In libera professione ospedaliera, invece, si possono trovare a partire da lunedì tra i 90 e i 150 euro. Per la radiologia ci sono mille cittadini in attesa. E si continua a faticare anche negli ambiti della pneumologia e della gastroenterologia. In tutto ciò prendono piede motori di ricerca dedicati. Come Cup Solidale, start-up nata a Firenze. Funziona seguendo lo stesso schema dei portali online per la ricerca dei voli, hotel e prodotti. La differenza è che questa scandaglia i posti liberi nei centri della sanità privata. Cercando una visita cardiologica con Ecg, ad esempio, vengono indicate disponibilità da martedì nel centro Medicina e Salute di Conegliano (120 euro), nel Remedium medical hub di Quinto (155 euro), nel Poliambulatorio Dosson (100 euro) e così via. Una visita pneumologica si può trovare già per martedì al Blue Medical di Godega (125 euro). E una visita gastroenterologica da mercoledì al Remedium medical hub di Quinto (112 euro). L'Usl, dal canto proprio, sta facendo l'impossibile per recuperare il terreno perduto a causa dell'emergenza Covid.


MANCANO CENTO SPECIALISTI
Resta il fatto che mancano all'appello almeno 100 specialisti negli ospedali trevigiani. Anche al Ca' Foncello, ma soprattutto nelle altre strutture. E in attesa che le scuole di specialità sfornino nuovi camici bianchi è stato aperto un tavolo tra l'Usl e i sindacati. L'obiettivo è rendere appetibili per i medici anche centri periferici rispetto al capoluogo. L'ospedale di Montebelluna è alle prese con diverse carenze. Ma non solo. Senza poter aumentare gli stipendi tout court, l'unica possibilità è quella di offrire servizi aggiuntivi. Proprio in questo senso si sta lavorando per attivare opportunità parallele che vadano da un possibile aiuto sul fronte degli alloggi a convenzioni per gli asili nido dove i dottori possano lasciare i figli.

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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