Tornano le sagre: un'estate con settanta feste in formato "mini"

Venerdì 26 Giugno 2020 di Paolo Calia Laura Bon
Salvate una settantina di sagre nella Marca trevigiana
TREVISO - Ogni anno, nel solo periodo estivo, nella Marca vengono organizzate circa 240 sagre. Praticamente ogni serata d'estate può contare su due o tre appuntamenti, una scelta vastissima, sempre apprezzata da migliaia di visitatori e uno sforzo immane per le pro loco sparse nel territorio. In questo 2020 disgraziato pareva che non ci fosse spazio per nemmeno un appuntamento. E invece, seppure in forma ridotta e imbrigliate da direttive anti-contagio ferree, ce ne saranno una settantina. Viste le premesse di aprile è anche questo un successo. Giovanni Follador, presidente regionale dell'Unpli (Unione Nazionale Pro Loco), non nasconde che la situazione non è delle migliori: «Anche se la Regione ha facilitato di molto l'organizzazione, quest'anno resta complicato pensare a come realizzare gli eventi - ammette - in provincia di Treviso riusciremo a farne un terzo rispetto al solito ma tutte in modalità ridotta».

LE DIRETTIVE
Al tempo del Covid organizzare una sagra, o comunque una manifestazione popolare di grande richiamo, diventa un'impresa: «I costi sono alti - continua Follador - bisogna tener conto delle misure da osservare per evitare assembramenti, rispettare le distanze, misurare la temperatura di chi entrare, garantire i dispositivi di sicurezza. E tutto questo comporta una riduzione dei visitatori e un aumento dei volontari. Tante Pro Loco hanno preferito rinunciare. Alcune invece ci stanno pensando». Alcuni appuntamenti tipici dell'estate trevigiana non ci saranno, come la festa dea Sardea o il Palio di Paderno di Ponzano. Altri sono ancora in forse.

L'INCERTEZZA
Nel comprensorio montebellunese tutti i pali sono già saltati, da Trevignano a Giavera al Asolo mentre a Montebelluna non si è ancora spenta del tutto, almeno formalmente, la speranza di organizzare il palio del vecchio mercato, fissato per l'inizio di settembre. La data ultima per prendere una decisione è stata fissata per metà luglio, ma la sensazione è che la scelta definitiva avverrà prima e che potrebbe non essere positiva. Anche se la parola fine non è stata scritta e il presidente Nicola Palumbo sta continuando la lavorare a pieno ritmo. Si sperava però nel 25 giugno per il via libera agli allenamenti delle varie squadre con il carro (che possono essere equiparati a uno sport di contatto), invece così, finora, non è accaduto. «Siamo in attesa anche su quel fronte - dice Palumbo - dato che al momento non c'è un verdetto definitivo. Per quanto riguarda invece la manifestazione, sabato, domani 27 giugno, incontriamo il sindaco nuovamente, mentre questa sera (ieri, ndr) c'è stata la riunione per i mercatini e domani si svolgerà quella per la sfilata. Siamo a buon punto anche per la serata dedicata alle damigelle. Stiamo valutando più ipotesi, anche quella di un palio molto più ridotto nelle iniziative ma che possa consentire alle contrade di portare avanti la tradizione. La paura che abbiamo è che se si perde un anno non si riprenda più. Ci sono tante persone che, forse stanche dell'impegno, hanno approfittato di questa situazione per tirare i remi in barca. È chiaro che se il palio quest'anno non si farà non le recupereremo più. Comunque per ora non è cancellato, stiamo capendo come modularlo». 

LA DIATRIBA
Nei giorni scorsi, sono fioccate le polemiche fra Palumbo e il primo cittadino Marzio Favero, che probabilmente avrebbe preferito archiviare giù qualche settimana fa l'edizione 2020 nella convinzione che in una situazione di pandemia non risolta l'arrivo di migliaia di persone sia, in ogni caso, un rischio. Poi, però, si è optato per la linea attendista. Ma il sindaco, anche ieri, ha ribadito la propria linea: «Prima di tutto viene la salute dei cittadini e non deve essere realizzata alcuna iniziativa che la possa mettere a rischio». In ogni caso, qualora non fosse possibile effettuare il Palio nella sua interezza, sindaco e presidente concordano su un aspetto: si è convenuto cioè sull'opportunità di non realizzare un'edizione a porte chiuse, perché andrebbe contro la cifra stessa del Palio. Piuttosto ci si riserva di valutare iniziative di qualità per tener viva una fiammella utile a garantirne una prosecuzione per i prossimi anni. Covid permettendo. 
Ultimo aggiornamento: 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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