Treviso Pride, carta dei diritti Lgbt. Il sindaco Mario Conte non firma: «Ma sono disponibile al dialogo»

Mercoledì 14 Giugno 2023 di Paolo Calia
Treviso Pride, carta dei diritti Lgbt. Il sindaco Mario Conte non firma: «Ma sono disponibile ad dialogo»

TREVISOIl documento non lo firma, ma è pronto ad aprire un tavolo di confronto con la platea delle sigle Lgbtqia+. Mario Conte ha risposto così alla “Carta degli intenti per l’autodeterminazione e la tutela dei diritti delle persone Lgbtqia+”, documento realizzato da Non Una di Meno, Coordinamento Lgbte, Agedo Treviso e Famiglie Arcobaleno Veneto, le associazioni promotrici del Treviso Pride 2023 (che sabato colorerà le vie del centro) e spedito ad amministrazioni comunali, prefettura, sindacati, associazioni di categoria, aziende sanitarie, istituti scolastici, associazioni sportive, centri antiviolenza e case rifugio. Un corposo dossier che rappresenta la base di partenza per realizzare “uno strumento operativo essenziale - si legge - per affrontare con urgenza la necessità di azioni e politiche concrete volte a favorire l’autodeterminazione e il riconoscimento socio-politico delle persone Lgbtqia+ in Italia e nella provincia di Treviso”. 


ATTENZIONE
Ovviamente tra tutti gli enti a cui è stata indirizzata la “Carta degli intenti”, i riflettori sono puntati soprattutto sul Comune, sulla reazione del sindaco, chiamato a prendere posizione su tematiche scomode soprattutto se trattate dal fronte del centrodestra. E Conte si è giocato la carta della diplomazia da un lato non firmando i 15 punti portati alla sua attenzione ma, dall’altro, annunciando un tavolo per trattare le tematiche più scomode e divisive. «Sarebbe stato meglio se avesse firmato - ammette Michela Nieri, ex consigliere comunale Pd e portavoce del Coordinamento Lgbte Treviso - ma l’apertura di un tavolo di confronto è comunque un ottimo segnale, inaspettato da un sindaco leghista.

Poi però bisognerà far seguire atti concreti, non limitarsi alle parole». Le associazioni del Treviso Pride 2023 chiedono anche a Conte di farsi portavoce e capofila delle altre istituzioni per affrontare seriamente il capitolo dei diritti.


IL CONFRONTO
«Io vado al di là della semplice firma - osserva il sindaco - apro al confronto su tematiche importanti. Posso anche essere d’accordo su un po’ tutti i quindici punti presentati. Ma, all’interno di ognuno di essi, ci sono temi e terminologie che secondo me meritano di essere approfondite». Conte ha scritto una lettera al comitato organizzatore confermando l’invito al dialogo oltre all’intenzione di non firmare: “Siamo quindi disponibili - si legge nella lettera - ad aprire un tavolo di confronto sui punti di competenza comunale, ritenendo che un percorso di concertazione tra le parti, anziché una mera sottoscrizione, rappresenti la strada maestra per la tutela e la promozione dei diritti della persona”. I punti sui cui il sindaco chiede un confronto riguardano i protocolli educativi da attivare e finanziare nelle scuole - «Vorrei capire cosa si intende per “decostruzione degli stereotipi di genere”», osserva il primo cittadino - i corsi di formazione e aggiornamento del personale interno “focalizzato su una presa in carico attenta e rispetto delle persone Lgbtqia+ e delle loro istanze”; il “contrasto agli stereotipi di genere e alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere all’interno dei contesti lavorativi e per il pieno riconoscimento di pari opportunità di accesso al lavoro delle persone Lgbtqia+”. E ancora lo scottante argomento dell’omogenitorialità e alle realtà collegate “affinché siano interpellate in modi comparabili alle altre forme di associazionismi dei genitori”. Questa la posizione presa da Ca’ Sugana, adesso le associazione aspettano che ai buoni propositi seguano i fatti.

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