Coniugi uccisi, l’ex moglie del killer: «Non lo vedo da mesi, voglio divorziare il prima possibile»

La donna, sotto choc, si è rifugiata per alcuni giorni dai genitori: «Mai avuto paura di Massimo, ma ora non voglio più saperne di lui»

Domenica 7 Maggio 2023 di Giuliano Pavan
Massimo Pestrin

PAESE - «Abbiamo avuto i nostri problemi ed è per questo che ci siamo separati. Non capisco perché abbia fatto quello che ha fatto, adesso quello che voglio è ottenere il divorzio il prima possibile». L’ex moglie di Massimo Pestrin, il 50enne che mercoledì all’ora di pranzo ha ucciso a colpi di pistola il fratello Lino, 62 anni, e la cognata Rosanna Trento, 57, svuotando il caricatore della sua Glock 17, ha trovato rifugio per qualche giorno, assieme ai suoi due figli, dai genitori. È ancora sotto choc, e sta realizzando pian piano quello che è accaduto. Ma non ci sta a passare per l’origine del malessere che ha finito per travolgere l’ex marito, come tendono a indicare i familiari delle vittime. 
 

IL RACCONTO 
«Ho incontrato Massimo l’ultima volta a ottobre, quando è morta sua madre - racconta la donna - Poi l’ho incrociato a gennaio in macchina, ci siamo solo salutati». Da allora più nulla. Solo un paio di telefonate dopo l’incidente in scooter, motivo per il quale il 50enne non ha ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro alla Carniel come guardia giurata. Nei giorni successivi al duplice omicidio, Petrin è stato descritto dai familiari come un uomo manesco, violento, pieno di rabbia per quel matrimonio naufragato, sostenendo che la causa fosse stata un tradimento di lei. Una rabbia che alla fine avrebbe portato il 50enne a puntare la pistola contro Lino e Rosanna. «Con me e con i nostri figli non è mai stato violento, non ha mai alzato le mani - continua l’ex moglie - Negli anni in cui siamo stati assieme non ho mai avuto paura di Massimo. Per questo sono senza parole per quello che è successo». Nonostante un rapporto logoro, la donna, tramite il suo legale, l’avvocato Stefania Bertoldi, non getta discredito sull’ex marito. E crede che il movente sia da ricercare proprio nei dissidi familiari ipotizzati dalla Procura di Treviso, tanto da contestare l’aggravante della premeditazione. In altre parole, la donna è convinta che per arrivare a uccidere deve essere accaduto qualcosa tra Massimo, il fratello Lino e la cognata Rosanna. «Di certo non c’entra la nostra storia» chiude. 
 

IL LEGAME
«È molto provata, e ha deciso di stare qualche giorno lontano da Treviso - dichiara l’avvocato Bertoldi - Quando tornerà mi ha detto di voler accelerare le pratiche per il divorzio.

L’obiettivo è di ottenerlo entro sei mesi». Già, perché in maniera pragmatica l’ex moglie di Pestrin teme che, essendo in comunione dei beni con il killer, qualcuno possa avanzare delle pretese nei suoi confronti. Il tempo, dunque, stringe. Anche perché il suo primo pensiero è rivolto ai due figli, uno ancora minorenne, il cui padre è rinchiuso in carcere. Alla domanda se andrà a trovarlo, la donna risponde con un “non so”. Ma l’idea è quella di chiudere i rapporti, anche sul piano legale. 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci