Appuntamento con il killer, è stato un massacro: per difendersi Bledar ha preso la lama tra le mani

Martedì 23 Gennaio 2024 di Valeria Lipparini
Appuntamento con il killer, è stato un massacro: per difendersi Bledar ha preso la lama tra le mani

PIEVE DEL GRAPPA - Massacrato di coltellate.

Al collo, al petto, al torace. E perfino alle mani perchè la vittima, nel tentativo di difendersi, ha preso la lama tra i palmi. Il fendente fatale l’ha raggiunto a un polmone, perforandoglielo. È morto così Bledar Dedja, il 39enne di origini albanesi trovato domenica mattina in un bosco di Paderno del Grappa, in provincia di Treviso. Ad ucciderlo quasi sicuramente un uomo, vista la forza usata nel pugnarlo. Ma non si esclude che potrebbero aver agito in due. Troppi colpi, troppa ferocia. A dirlo sarà sicuramente l’autopsia, che verrà eseguita oggi o al più tardi domani, dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto.


IL RITROVAMENTO
Quello che è certo, intanto, è che l’auto di Bledar, una Mercedes classe B, di colore bianco, è stata trovata parcheggiata in una strada sterrata, una laterale di via Dei Colli. Cento metri più avanti, il suo corpo senza vita, steso a terra tra il fango e la sterpaglia, con i pantaloni abbassati. Era uscito dall’auto probabilmente nel vano tentativo di fuggire all’assalto. Macchie di sangue sugli arbusti delimitano ancora la scena del crimine.
Che non sia stata una rapina ne sono convinti i carabinieri, che stanno eseguendo le indagini, coordinati dalla Procura della Repubblica. Nel vano porta oggetti della Mercedes sono stati, infatti, ritrovati il cellulare di Bledar e il portafogli. Il killer non li avrebbe neppure toccati. Lo conferma anche il Procuratore della Repubblica di Treviso, Marco Martani che esclude soltanto quella pista: «Di sicuro non è stata una rapina finita male proprio per quanto ritrovato in auto. Adesso, al vaglio degli investigatori ci sono le ultime chiamate fatte e ricevute con il suo telefonino, tra cui una conversazione intercorsa con la cognata alle 16,15. E i messaggi whatsapp». I militari dell’Arma cercano tra i contatti telefonici la persona - o le persone - che Dedja doveva incontrare quel pomeriggio. Anche per capire se il delitto sia maturato tra una cerchia di conoscenze “intime”. Qualcuno con cui aveva appuntamento in un luogo appartato - destinato ai ritrovi delle coppiette in orari notturni - dopo le 16,30 di sabato. Un delitto passionale? Un debito? Questo lo diranno le indagini.
Intanto, non è ancora chiara con precisione l’ora del decesso, fatta risalire al pomeriggio di sabato, in quanto il corpo è rimasto esposto alle rigide temperature della stagione per tutta la notte di sabato. Il ritrovamento del cadavere risale a domenica mattina, verso le 9,30. Poco prima i familiari si erano presentati alla stazione dei carabinieri di Asolo, dove risiedono da 10 anni, per fare denuncia. Bledar era uscito di casa sabato mattina per andare a lavorare all’Antica Abbazia, un locale di Borso del Grappa dove era assunto da tre anni. Alle 16 era uscito dal lavoro, poi e alle 16,15 aveva ricevuto la telefonata della cognata che era stata interrotta. Il suo cellulare era rimasto agganciato fino alle 2 del mattino seguente per poi spegnersi definitivamente.
Nelle ore subito dopo il delitto e per tutta la giornata di ieri i carabinieri hanno continuato a sentire familiari e amici di Bledar per ricostruire le ultime ore di vita del 39enne. La moglie è stata sentita per ore dai militari dell’arma e ieri si è rifugiata a casa, protetta dal fratello e dal cugino del marito che hanno impedito agli estranei di entrare. 


IL METAL DETECTOR
Mentre ieri i carabinieri hanno perlustrato la zona del ritrovamento del cadavere a caccia dell’arma, oppure delle armi, usate per l’omicidio. Sopralluoghi e accertamenti che i carabinieri continueranno anche nella giornata odierna. Continuano anche gli accertamenti sulle telecamere della zona: il luogo dell’omicidio ne è sprovvisto ma nelle adiacenze ci sono quelle delle abitazioni e poi, al termine della via, i lettori di targhe. Un occhio elettronico potrebbe aver immortalato la Mercedes di Dedja mentre arrivava a Paderno. Ma nulla è lasciato al caso e le telecamere sono solo tessere di un mosaico che i carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia stanno cercando di comporre. Per dare nomi e volti agli assassini - o all’assassino - di Bledar.
 

Ultimo aggiornamento: 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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