Omicidio a Pieve. Il giallo del Grappa: Bledar Dedja ucciso nel bosco, aveva i pantaloni calati. Vendetta o regolamento di conti?

Il 39enne è stato trovato con i pantaloni abbassati. La pista che si sta delineando è quella di un incontro finito male

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Maria Elena Pattaro
Omicidio a Pieve. Il giallo del Grappa: Bledar Dedja ucciso nel bosco, aveva i pantaloni calati. Vendetta o regolamento di conti?

PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) - Ucciso a coltellate in un boschetto di Paderno di Pieve del Grappa. Il cadavere di Bledar Dedja, 39enne di origini albanesi e residente ad Asolo, è stato trovato ieri mattina da un amico di famiglia. Il corpo, accasciato tra la boscaglia in una strada sterrata che collega via dei Colli alla provinciale 20, era pieno di ferite da taglio. Alcune molto profonde, inferte probabilmente con la punta di un coltello, come se l’assassino volesse infilzarlo. Uno dei fendenti ha perforato un polmone. Sulle braccia invece le ferite tipiche di chi cerca di parare i colpi. Ha lottato, Dedja, ma purtroppo non è bastato. L’uomo è stato trovato con i pantaloni abbassati. Sarà l’autopsia a stabilire se abbia avuto rapporti sessuali. A cento metri dal cadavere c’era la sua auto, una Mercedes Classe B di colore bianco, parcheggiata a lato del sentiero. Una zona ideale per incontrarsi, soprattutto la sera, al riparo da occhi indiscreti. Una delle piste al vaglio degli inquirenti è proprio quella di un incontro finito nel sangue. Ma non si escludono altre ipotesi, come quella di un regolamento di conti. L’arma del delitto non è stata trovata. E adesso è caccia al killer. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Castelfranco Veneto e del Nucleo investigativo di Treviso, coordinati dal pm Barbara Sabattini. È l’ottavo omicidio in dodici mesi nella Marca trevigiana, sconvolta da questo ennesimo fatto di sangue. 


IL RITROVAMENTO
Dedja, arrivato in Italia vent’anni fa, sposato e papà di due bambini, era sparito da sabato pomeriggio. L’ultima volta era stato visto nel ristorante-pizzeria di Borso del Grappa, L’Antica Abbazia, dove lavorava come giardiniere e addetto alle pulizie.

Poi non era più tornato. L’ultima telefonata, alla cognata, è delle 16.15: aveva appena finito il turno ed era pronto a godersi il fine settimana. La domenica l’avrebbe passata a pescare cefali con un amico: i due si erano già messi d’accordo. L’altro sarebbe passato a prenderlo alle due di notte. Ma quando si è presentato sotto casa sua non è uscito nessuno. Il 39enne non rispondeva né alle chiamate né ai messaggi. Anche la moglie era in apprensione da ore. Il cellulare di Bledar aveva squillato a vuoto fino alle 3, poi più nessun segnale. A quel punto amici e parenti si sono messi a cercarlo. Il primo pensiero era che potesse aver fatto un incidente per cui hanno contattato il pronto soccorso più vicino, quello di Bassano. Nulla. Dopo una notte insonne, ieri mattina, i parenti sono andati a denunciarne la scomparsa alla stazione dei carabinieri, continuando nel frattempo le ricerche. È stato proprio l’amico pescatore Marco Barbi a notare la macchina del 39enne giù dalla stradina sterrata. Erano le 9.30. Cento metri più in là, nel fitto della boscaglia, c’era il corpo di Dedja, coperto di sangue. 


I RILIEVI
Sul posto sono intervenuti gli investigatori dell’Arma trevigiana. Presenti ai rilievi anche il comandante provinciale colonnello Massimo Ribaudo e il pm di turno Barbara Sabattini. I militari della scientifica hanno esaminato la scena del crimine e classificato tutti i reperti. A partire dalla vettura, che nei prossimi giorni verrà passata al setaccio, come pure i vestiti della vittima, alla ricerca di eventuali tracce (impronte digitali o Dna) lasciate dall’assassino. Sul luogo del ritrovamento c’erano parecchie tracce di sangue: chiazze rosse ben visibili sulle foglie, sui sassi e anche schizzi sui tronchi. È lì che Dedja avrebbe lottato contro il suo assassino. Invano. Che cosa sia successo in quegli attimi concitati è ancora tutto da ricostruire. Ma la pista che si sta delineando è quella di un incontro finito male, forse al culmine di un litigio scoppiato per motivi ancora sconosciuti. La vittima e il suo carnefice potrebbero essersi dati appuntamento qui o addirittura essere arrivati insieme a bordo della Mercedes di Dedja. In queste ore gli investigatori stanno scandagliando i contatti e le frequentazioni della vittima. Al vaglio anche i tabulati telefonici e le immagini delle telecamere pubbliche e private installate nella zona. Si indaga anche sul suo passato: Dedja aveva alle spalle qualche piccolo precedente. I familiari e i colleghi di lavoro lo descrivono come un gran lavoratore e un buon padre di famiglia. Fondamentale sarà ricostruire le ultime ore di vita del 39enne, quelle comprese tra la scomparsa e l’omicidio. Cosa è successo e chi ha incontrato? È quello che gli inquirenti stanno cercando di scoprire. Domani intanto inizieranno gli accertamenti sul cadavere, affidati al medico legale Alberto Furlanetto, ieri giunto sul posto per una prima ispezione esterna della salma. 
 

Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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