CROCETTA DEL MONTELLO - Avrebbe compiuto sessant'anni il 28 giugno. Un traguardo importante, dal punto di vista umano e lavorativo, per una persona che ha vissuto con intensità la propria vita. Un destino beffardo e crudele, però, si è portato via ieri mattina improvvisamente Dario Toffoli, tradito dal cuore, con un doppio infarto che non gli ha lasciato scampo, in quello che era, da una vita, il suo luogo di lavoro, ma anche la sua seconda casa: Villa Sandi a Crocetta.
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LA TRAGEDIA
«È venuto a lavorare normalmente - racconta l'ex sindaco di Crocetta Eugenio Mazzocato, che a sua volta lavora a Villa Sandi - A un certo punto, però, a quanto mi hanno riferito i colleghi che gli erano vicini, ha detto di non sentirsi bene. Si è alzato per andare a prendere un bicchier d'acqua ed è caduto a terra». Immediatamente sono arrivati i soccorsi e attorno alle 9.30 anche l'elicottero è atterrato sullo spiazzo vicino alla villa, lasciando immediatamente intuire ai passanti e agli automobilisti che qualcosa di grave doveva essere successo. «Non ero presente nella stanza - precisa Mazzocato - ma posso assicurare che tutto è stato molto rapido. Sono stati effettuati i primi interventi per rianimarlo e ha ripreso conoscenza. Durante le operazioni, però, ha avuto un secondo infarto, che è risultato fatale. Il tutto si è svolto nell'arco di una ventina di minuti». È stato allora che la disperazione si è impossessata della Villa, mentre venivano avvisati anche Giancarlo Polegato e la moglie Augusta e arrivavano pure da Ponte di Piave la moglie e i due figli dell'enologo. Per loro, dopo un viaggio con il magone, non è rimasto altro da fare che constatare che il loro marito, e papà, non c'era più. «Era una persona molto apprezzata in azienda -prosegue l'ex sindaco di Crocetta- dove lavorava da circa 37 anni. Era un collaboratore diretto dello stesso Polegato, estremamente provato dall'accaduto. Molto attivo, però, anche dal punto di vista sociale».
LA CARRIERA
Dopo il diploma al Cerletti di Conegliano, Toffoli aveva conseguito prima il titolo di enologo e poi, nel 2001, la laurea in scienze chimiche. Fin da ragazzino, nel 1977, aveva però cominciato a lavorare nell'azienda vitivinicola di famiglia. Nel 1983, poi, era approdato alla Cantina sociale di Campodipietra come analista e addetto alla vinificazione. Dall'86 all'89, quindi, era iniziata l'esperienza alla Gioiosa proseguita poi a Villa Sandi come responsabile viticolo ed enologico e responsabile di qualità. Numerosissimi gli incarichi e gli impegni, che seguiva con passione e competenza. Da ieri mattina, di tutto ciò restano solo vuoto e dolore.