Medico no-vax radiato: «Ma io vado avanti». Sui social boom di solidarietà

Domenica 6 Dicembre 2020 di Mauro Favaro
Il dottor Roberto Gava
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CASTELFRANCO - La radiazione dall'Ordine dei medici non ferma Roberto Gava, uno dei massimi punti di riferimento della galassia no-vax.

A quindici giorni dalla conferma della sanzione più pesante da parte della commissione ministeriale - passaggio che l'ha resa esecutiva - adesso l'ex specialista della Cardiologia di Castelfranco rilancia. «Dalla settimana prossima mi impegnerò maggiormente a proporre nuovi contenuti, progetti, idee e riflessioni. Con l'unico obiettivo che mi accompagna da una vita: crescere e far crescere in conoscenza e consapevolezza - scrive nella propria pagina Facebook, seguita da oltre 70mila persone - grazie di cuore a tutti coloro che hanno fiducia in me. E grazie a chi mi aiuta a diffondere quello che dico e che scrivo». In attesa dell'esito del ricorso in Cassazione, già annunciato, ad oggi Gava non può più seguire i propri pazienti. Ma non si è perso d'animo. Le prime parole pubbliche dopo la conferma della radiazione sono state condivise oltre 2mila volte.

LA SOTTOSCRIZIONE La risposta sui social è stata subito dirompente. Lo stesso post, poi, ha raccolto un migliaio di commenti. C'è anche una raccolta di firme online che conta già più di 5mila sottoscrizioni da tutta Italia. È' indirizzata al ministero della Salute e all'Ordine dei medici di Treviso. «Gava non si è macchiato di alcuna colpa, nessun errore di cura, nessun dolo, nessun interesse privato - si legge nel testo - la sua unica colpa è di avere opinioni diverse sulle modalità di vaccinazione. Attenzione, non si è schierato contro i vaccini. Ha solo criticato le modalità di somministrazione, e per questo è stato radiato. Lanciamo la raccolta firme per chiedere al presidente dell'Ordine dei medici di ritornare sulla sua decisione e al ministro Speranza di intervenire per appoggiare questa iniziativa». Intanto Gava tira dritto. Anche davanti alla possibilità che alla radiazione si aggiunga una denuncia da parte dell'Usl della Marca. Il rapporto con l'azienda sanitaria trevigiana si è concluso nella scorsa primavera, quando Gava, oggi 64enne, è andato in pensione.

BRACCIO DI FERRO Ma l'Usl ora non esclude la possibilità di avviare un'azione legale chiedendo un risarcimento perché, sempre a dire dell'azienda sanitaria, l'attività dello stesso Gava potrebbe aver inciso nel tempo sulla riduzione delle coperture vaccinali, in particolare nel distretto di Castelfranco e Montebelluna. Nei giorni scorsi, inoltre, Gava ha incassato anche la solidarietà di Forza Nuova attraverso uno striscione appeso sulla recinzione della cittadella sanitaria del Ca' Foncello: No al pensiero unico, solidarietà a Gava. «Ciò che è accaduto - spiegano dalla segreteria provinciale di Forza Nuova - rappresenta un grave precedente perché colpisce la legittima espressione di pensiero e scienza e, in piena era Covid, appare come una rediviva caccia alle streghe».

AVANTI TUTTA In tutto ciò, Gava va avanti. «Qualche giorno fa ho letto una frase che mi ha colpito particolarmente: Se tu sei libero, la tua sola esistenza dà fastidio a chi pensa di esserlo ma non lo è perché schiavo di paura o convenienza - è la conclusione del suo intervento - lo ripeto con forza: non abbiate mai paura, ma combattete con ferma mitezza per salvaguardare la vostra salute e la vostra libertà». 

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 20:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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