Ladro denuncia la vittima. «Lui diffamato? Si scusi e ci ridia i soldi»

Martedì 11 Luglio 2023 di Paolo Calia
Ladro seriale a Treviso, la rabbia dei titolari dei locali dove ha rubato

TREVISO - «È una situazione paradossale, assurda. Per caso, quella persona ritiene che la libera professione di ladro sia da tutelare?». È sarcastico il sindaco Mario Conte quando commenta l’incredibile vicenda del 27enne di origine marocchina, ripreso dalle telecamere interne mentre si introduce nell’osteria Toni del Spin dopo l’orario di chiusura e infila le mani nella cassa per prelevare il denaro contenuto, che vuole denunciare per diffamazione i titolari del locale accusandoli di aver diffuso le immagini. Sembra assurdo, ma è così. Il giovane professa la sua innocenza, ma ci sono i video a inchiodarlo, supportati da ben quattro denunce registrate dai carabinieri: tre per furti commessi a nel capoluogo e uno a Paese. Nei suoi confronti la mole di elementi da portare in tribunale è rilevante: ci sono, come detto, le immagini delle telecamere di videosorveglianza interna dell’osteria Toni da Spin che lo riprendono chiaramente mentre si introduce nel locale e preleva del denaro. C’è poi il titolare dell’osteria Contemporanea che lo ha riconosciuto mentre tenta un’incursione. E infine, ultimo della serie, il colpo all’osteria Rossetto di Paese per cui è stato denunciato direttamente da carabinieri. Eppure, il 27enne che nelle ultime settimane è diventato l’incubo delle osterie trevigiane, indossa i panni della vittima e annuncia provvedimenti per difendere la propria immagine. Azione che ha sollevato più di qualche reazione, a partire da quella di Alfredo Sturlese, storico titolare di Toni del Spin: «Questa persona mi vuole querelare per cosa? Lo faccia - ha detto ad AntennaTre Nordest - io farò contro querela. Il video non l’ho pubblicato su Internet ma dato ai carabinieri. Però vedo che questa persona è ancora a piede libero e si è visto in altri locali. Ora blindo tutte le finestre: però lavorare così non ha senso». 

Lo sfogo: «Il ladro vuole passare per vittima»

«È una situazione davvero paradossale - osserva il sindaco Conte - prima si parla del ladro che di notte va a rubare e di giorno va a salutare, poi addirittura si risente perché è stato beccato. Come se la libera professione del ladro fosse da tutelare. Ecco: diciamo che non si può fare i ladri, non si può rubare. E nel caso in cui vieni beccato, invece di rivolgerti a un avvocato per tutelare la tua immagine, forse sarebbe più opportuno scusarsi. E soprattutto non ripetere più certi gesti che non corrispondono a quanto previsto dalla legge e dalle norme». Conte invita il ragazzo a pensare bene alla strada che vuole intraprendere: «Quindi invito il ladro a chiedere scusa. Lasciamo che le forze dell’ordine completino le indagini: più che fare causa per violazione della privacy dovrebbe scusarsi e restituire quanto sottratto». La vicenda del presunto ladro che vuole passare per vittima si inserisce nella scia del malcontento per la poca certezza della pena. Ultimo esempio: lo scippatore di Sant’Antonino, che dopo aver rubato due borse a una signora è stato arrestato anche grazie al pronto intervento dei residenti, preso e subito rimesso in libertà anche se sottoposto a una misura cautelare che gli impedisce di uscire di casa la sera e la notte. «Questi episodi - spiega Conte - generano grande rabbia nella comunità e fanno perdere la fiducia nei confronti delle istituzioni e della giustizia.

Per trovare una soluzione mi appello, avendolo in casa, al ministro Nordio che conosce bene queste situazioni e ci sta lavorando. Chi compie un reato deve pagare le giusta pena: non di più ma, soprattutto, non di meno. Chiediamo davvero che ci sia giustizia per quelle persone che si rendono protagonisti di episodi che minano la percezione di sicurezza in una città che, ci tengo a sottolineare, è ancora al saldamente tre le prima due a livello di sicurezza».

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Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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