Ladri saccheggiano la villa a Colle Umberto: profanata anche l'urna della moglie morta

Il colpo nella casa di Giancarlo Barizza, ex dirigente della Banca Commerciale a Conegliano, ora confluita in Banca Intesa, e presidente della società di calcio Dinamis

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Giampiero Maset
Ladri in azione in una villetta di Colle Umberto che è stata letteralmente devastata

COLLE UMBERTO (TREVISO) - Hanno messo tutto a soqquadro, lasciando devastazione, e profanato anche la stanza dove conservava l’urna con le ceneri della moglie morta alcuni anni fa e i ricordi più cari di lei. Hanno asportato una cassaforte che non sono riusciti ad aprire e che hanno abbandonato poco lontano. E’ successo nella villetta di Giancarlo Barizza, già importante dirigente della Banca Commerciale a Conegliano, ora confluita in Banca Intesa, e presidente della società di calcio Dinamis della parrocchia di San Martino a Conegliano. «Non ho parole -ha detto- per esprimere la tristezza che ho provato». Trascorre quasi tutto il suo tempo a Conegliano per stare vicino ai tanti ragazzi della società sportiva di cui è alla guida e che è uno straordinario luogo di coesione e di crescita per ragazzi di tante etnie. Alla Dinamis, Barizza, che ha 76 anni, è affiancato dal direttore sportivo Renzo Casellato e da altri collaboratori. Al ritorno a casa, qualche sera fa verso le 21, assieme al figlio che è docente in un Conservatorio di Musica e suona nella Filarmonica Coneglianese, l’amara sorpresa.

L’INCURSIONE

Approfittando della sua assenza i banditi avevano compiuto una incursione devastante, passando al setaccio tutte le stanze della villetta, che oltretutto è protetta da una recinzione. Nella stanza che Barizza aveva riservato alla moglie morta e in cui conserva l’urna con le sue ceneri, le foto di lei sorridente e tanti altri ricordi, con particolare accanimento hanno buttato tutto all’aria provocando danni. «Per me -ha detto Barizza- è stato un colpo al cuore e mi sono sentito ferito e profondamente amareggiato, perché mai avrei pensato che si potesse arrivare a tanto. Sono sensazioni che rimangono dentro con sofferenza e non è facile dimenticare». I ladri, almeno quattro o cinque, pensando di trovare chissà quale tesoro, hanno cercato di portare via una cassaforte con cui hanno scavalcato la recinzione.

A COLPI DI MAZZA

Era troppo pesante e a trecento metri di distanza hanno cercato di aprirla con delle mazze, ma non ci sono riusciti e sono stati costretti a lasciarla sul posto. La cassaforte conteneva due vecchie doppiette, regolarmente denunciate e che erano tenute conservate al suo interno per motivi di sicurezza. «Le usavo -ha detto Barizza- quando da giovane ero un appassionato di caccia e per conservarle le avevo restaurate e per motivi di sicurezza le tenevo nella cassaforte».

Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Ultimo aggiornamento: 07:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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