PONTE DI PIAVE - L'auto, con quattro persone a bordo, sfuggita al controllo del conducente, si è ribaltata più volte su se stessa, sulla carreggiata. Uno dei passeggeri, Ahmad Irfan, 34 anni, pakistano, residente a Oderzo, è morto sul colpo nel terribile impatto.
LA CELEBRAZIONE
Da una prima ricostruzione dell'accaduto, i quattro stavano rincasando dopo una celebrazione nel primo mattino al centro culturale islamico di Ponte di Piave in via Roma. All'evento, svoltosi dalle 7 alle 8 del mattino, avevano preso parte circa un centinaio di persone. Si trattava della grande festa, molto sentita tra i fedeli islamici, della Eid al-Adha, questa la denominazione araba. I musulmani in questa giornata ricordano la suprema prova di fede di Abramo che sacrificò un montone dopo che Dio gli aveva chiesto di uccidere e offrirgli in sacrificio suo figlio Ismaele, salvato in extremis dall'intervento dell'angelo. È una delle festività più importanti per i credenti. Proprio per questo il 34enne ieri mattina, dalla spiccata sensibilità religiosa, voleva essere presente insieme ai tre amici. Con tutta probabilità è risultato fatale un colpo di sonno del conducente della Fiat Punto, che avrebbe avuto come conseguenza la tragica carambola.
LA CIRCOLAZIONE
Un incidente particolarmente violento, come raccontano i soccorritori. I quali hanno operato sul posto per quasi tre ore. La Regionale è stata chiusa al traffico ed è stata riaperta verso le 11. Ahmad viveva a Colfrancui ma si era recato a Ponte di Piave perché lì si festeggiava la ricorrenza. «Non conoscevamo la persona deceduta perché nel periodo della grande festa del sacrificio - spiega uno dei responsabili del centro islamico - sono centinaia le persone che frequentano il luogo. Questa mattina (ieri, nda) abbiamo organizzato un grande momento di preghiera. Noi eravamo presenti dalle 6.30, per accogliere le persone. In tanti hanno pregato e alcuni se ne sono andati prima per motivi di lavoro». E questo dev'essere successo ieri ad Ahmad: sulla strada del ritorno il destino ha bussato alla porta. E non gli ha lasciato scampo, gettando nello sconforto i tanti amici e parenti, oltre che l'intera comunità pachistana di Oderzo.