Schianto in cui perse la vita Giuseppina, il pubblico ministero: «Omicidio»

Mercoledì 26 Febbraio 2020 di Denis Barea
Christian Barzan

POVEGLIANO (TREVISO) - «L'impianto accusatorio continua a mostrare grandi debolezze. Quello che si legge negli atti di chiusura delle indagini non mi sorprende: non mi aspettavo un'inversione a U degli inquirenti dopo l'atto di fede che era stato fatto sulle dichiarazioni della Biglieri. Ma la consistenza delle prove, più che la verifica del pubblico ministero, deve passare il vaglio del tribunale». Con queste parole l'avvocato Fabio Crea commenta l'avviso di chiusura indagini con il quale il pubblico ministero Roberta Brunetti si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per Christian Barzan, il 23enne di Quinto accusato di aver causato volontariamente l'incidente stradale in cui la sera del 7 giugno scorso a Povegliano morì la 62enne ex dipendente della Provincia Giuseppina Lo Brutto. La Procura di Treviso contesta al giovane le ipotesi di reato di omicidio volontario, duplice tentato omicidio volontario, violenza sessuale e stalking. 
LA DENUNCIA
Ad accusare di aver provocato apposta il frontale con la macchina guidata dalla donna, che quella sera stava tornando da una cena con amici insieme al marito Flavio Cagnato rimasto gravemente ferito nell'impatto, fu appunto Giorgia Biglieri, l'ex fidanzata che viaggiava in auto con Barzan. «Lo ha fatto apposta - disse la 21enne - voleva uccidersi e uccidere anche me». Aggiungendo che poco prima il giovane l'avrebbe violentata in auto. «Mentre procedeva verso Arcade - si legge negli atti di chiusura indagine - Barzan compiva atti diretti e idonei in modo non equivoco a cagionare la morte propria, quella dell'ex fidanzata e di Flavio Cagnato, provocando il decesso di Giuseppina Lo Brutto». Una manovra che per il magistrato Barzan avrebbe messo in atto «sterzando improvvisamente mentre era alla guida della sua auto, invadendo la semicarreggiata opposta e così impattando frontalmente con la macchina guidata dalla Lo Brutto». Il pubblico ministero dice chiaramente che la sterzata sarebbe stata il risultato del tentativo di «cagionare la morte propria e quella di Giorgia Biglieri». 
LE PERIZIE
Un gesto che il 23enne avrebbe anticipato alla ex fidanzata poco prima quando, mentre erano insieme in auto, le avrebbe detto: «Non so se arriverò a domani mattina perché mi ucciderò prima e tu morirai con me». Il pm Brunetti quindi non ha tenuto conto dell'esito della perizia disposta dalla Procura sulla dinamica dello scontro, secondo cui l'angolo di impatto tra le due macchine escluderebbe la volontarietà della sterzata, facendo propendere invece per una disattenzione causata dall'alta velocità e dal fatto che forse i due ragazzi stavano litigando. La ragione della violenta discussione, che sarebbe sfociata anche in un colpo al viso che Christian avrebbe inferto a Giorgia provocandole sanguinamento e una tumefazione al labbro, sarebbe il rapporto sessuale a cui Barzan avrebbe costretto la Biglieri poco prima dell'incidente. Una violenza a cui la giovane si sarebbe opposta, un rapporto completo consumato senza alcuna protezione. 
I PRECEDENTI
Ma la storia dei maltrattamenti a cui il 23enne avrebbe sottoposto la giovane, si capisce leggendo gli atti, inizia addirittura nel 2014 quando i due avevano iniziato da poco la loro storia sentimentale. Barzan avrebbe avuto fin da subito un atteggiamento possessivo, geloso e violento: le avrebbe impedito di mettere delle scarpe con i tacchi, delle magliette scollate e dei pantaloncini corti, di truccarsi e di avere amicizie maschili e pretendeva persino di verificare le frequentazioni con altre ragazze. Le controllava il cellulare e la insultava e picchiava quando trovava conversazioni via messaggio o attraverso i social network con altri ragazzi. Giorgia ha saputo dell'avviso di chiusura delle indagini dal suo legale, l'avvocato Mario Del Pennino. «Siamo molto soddisfatti - ha detto il legale - perché la ragazza è stata creduta, dopo che la sua versione era passata sotto delle vere e proprie forche caudine mediatiche e si era messo in dubbio che avesse detto la verità».
Denis Barea
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Ultimo aggiornamento: 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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