Sbandata letale, la perizia scagiona Christian: «Non l'ha fatto apposta»

Giovedì 9 Gennaio 2020 di Denis Barea
Christian Barzan e la scena dell'incidente
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POVEGLIANO - «Dall’esame cinematico e dinamico dell’evento non sono emersi elementi tecnici sufficienti per evidenziare un profilo di volontarietà del sinistro, da ritenere invece esclusivamente ascrivibile alla avventata e distratta condotta di guida». Questo scrive nella relazione consegnata nei giorni scorsi al pubblico ministero Daniela Brunetti il consulente tecnico nominato dalla Procura e chiamato a esaminare la dinamica dell’incidente in cui il 7 giugno scorso perse la vita a Povegliano la 62enne Giuseppina Lo Brutto, di ritorno con il marito da una cena con amici sul Montello. Alla guida dell’Alfa Romeo che invase la carreggiata in cui transitava la Toyota con al volante la donna c’era Christian Barzan, il 22enne di Quinto indagato per i reati di omicidio volontario, duplice tentato omicidio volontario, violenza sessuale e stalking. Il ragazzo al momento dello schianto era in auto con la ex fidanzata Giorgia Biglieri che dopo l’incidente gli mosse pesante accuse. «Lo ha fatto apposta - disse la ragazza - ha sterzato di colpo perché voleva uccidermi e uccidersi dopo avermi stuprata nel parcheggio di Sant’Andrà dove ci eravamo incontrati».

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LA PERIZIA
A sette mesi di distanza da quei fatti l’esito della consulenza disposta dal pubblico ministero precisa: «Analizzata la dinamica - si legge infatti nella relazione firmata dall’ingegner Enrico Bellomo - si potrà ritenere attendibile che causa dell’evento fu non solo la imprudente velocità del veicolo condotto da Barzan ma soprattutto la non accorta e distratta condotta di guida dello stesso. Ciò ha costituito pertanto un ostacolo imprevedibile e inevitabile per la Toyota rendendo vana qualsivoglia manovra di emergenza atta ad evitare l’evento da parte di Giuseppina Lo Brutto». «Il sinistro - prosegue il perito della Procura - è da ritenere esclusivamente ascrivibile alla avventata e distratta condotta di guida di Barzan, stante le condizioni di percorrenza della strada provinciale in prossimità di abitazioni prospicienti la via pubblica, attraversamenti pedonali, intersezioni stradali e la presenza di altri veicoli sulla strada». Le conclusioni del perito, confermerebbero così la versione data dal ragazzo, difeso dall’avvocato Fabio Crea, che difendendosi dalle accuse aveva riferito che al momento dell’incidente era in corso una violenta discussione con la ragazza. «Avevamo avuto un rapporto non protetto - ha detto Barzan - e Giorgia si era arrabbiata. Ad un certo punto ha cercato più volte di aprire la portiera sul lato del passeggero mentre mi diceva che voleva essere riaccompagnata a casa e io cercavo di calmarla. Mi ha afferrato per un braccio e io l’ho strattonata, dandole un colpo accidentale al viso. Poi mi sono piegato sulla destra per chiudere la porta dell’auto che lei era riuscita ad aprire e in quel momento ho perso il controllo della macchin». «La perizia del consulente della Procura - ha commentato l’avvocato Fabio Crea - conferma le tesi difensive. Un pezzo alla volta la verità su quello che è realmente successo quella sera sta venendo a galla”.

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LE ACCUSE
Agli investigatori Giorgia Biglieri aveva raccontato della sua tormentata relazione con Cristian, del fatto che lui la umiliasse per le sue condizioni economiche e che non avesse accettato il fatto che la ragazza aveva deciso di troncare il loro rapporto, minacciandola di morte in più occasioni. Quella sera, secondo la versione della giovane, lei e Barzan si erano incontrati per chiarirsi. Insieme avevano raggiunto un parcheggio nella zona di Sant’Andrà dove all’interno dell’auto avevano consumato un rapporto sessuale. «Io non volevo - ha spiegato Giorgia - ho detto di sì solo perché avevo paura che altrimenti lui mi avrebbe fatto del male». Quando però la madre di Giorgia chiama la ragazza al telefono la 22 enne non dice nulla della presunta violenza. Subito dopo il terribile schianto che costa la vita a Giusy Lo Brutto, Giorgia Biglieri esce dall’auto e alle persone accorse sul posto e ai soccorritori racconta che Christian avrebbe causato quel frontale perché voleva uccidersi e ucciderla. Barzan, che a seguito dell’incidente viene ricoverato in ospedale a Treviso per la frattura di un femore, viene anche accusato di stalking per una serie di messaggi inviate alla ex nei giorni precedenti alla tragedia. Nei suoi confronti viene emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere, misura restrittiva che il gip Angelo Mascolo modifica però in obbligo di soggiorno nel territorio comunale di Quinto e divieto di guida, evidenziando come “le certezze indiziarie sulle quali si basa l’ordinanza custodiale emessa a carico del Barzan per i tragici fatti della sera del 7 giugno mostrano qualche incrinatura”. Ora la svolta rappresentata dall’esito della consulenza tecnica.

Ultimo aggiornamento: 11:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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