Grande Guerra. In viaggio nelle trincee sul Piave: i percorsi e gli itinerari

Venerdì 18 Dicembre 2020 di Alessandro Marzo Magno
Grande Guerra. In viaggio nelle trincee sul Piave: i percorsi e gli itinerari
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Una nuova ricerca georeferenziata curata da Roberto Cavasin, appassionato di storia della Prima guerra mondiale consente di individuare percorsi, tracciati e luoghi lungo il fiume sacro alla Patria, dalla Pedemontana fino al Montello.


LA STORIA
Può essere una buona idea per fare turismo senza assembrarsi, per andare in gita alla domenica senza rischiare il contagio: passeggiare vicino al Piave alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra. «Ho passato giornate intere nei boschi, senza incontrare nessuno», sottolinea Roberto Cavasin, autore di Bunker e trincee lungo il Piave. 14 itinerari nascosti.

Talmente nascosti che spesso è difficile individuarli e il libro, a questo punto, diventa non soltanto utile, ma addirittura indispensabile. Intanto una precisazione: i libri di Cavasin sono autopubblicati e quindi li si trova soltanto online (ce n'è anche un altro su 14 itinerari nelle trincee di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige). Dopodiché questo libri sono pensati per essere uno strumento pratico, quindi riportano dove parcheggiare l'auto per andare a trovare i punti cercati e poi ogni itinerario presenta un codice QR: acquisendolo sullo smartphone è possibile seguire il percorso.


LA RICERCA

«Il libro sulle trincee e i bunker del Piave», osserva Cavasin, «è nato proprio per rendere facilmente visibili le aree d'interesse. Non è una guida per storici esperti, ma uno strumento per far riscoprire il territorio, con indicazioni precise su dove andare e come». Può capitare pure a lui di girare a vuoto, come accaduto di recente a San Vito di Valdobbiadene, dove ha trascorso una giornata cercando tracce di una trincea che sapeva esserci stata, senza però riuscire a trovarle. «Le trincee si coprono, le gallerie crollano, la natura si riappropria della storia», spiega. Roberto Cavasin, 40 anni, di Casale sul Sile, per mestiere si occupa di strategie di marketing, la passione l'ha portato una ventina di anni fa prima alla rievocazione storica e poi alla fotografia. Per fare questo libro ha percorso le sponde del Piave da Quero a Fossalta, ovvero dove si è combattuto poiché nella valle di Alano il fronte abbandonava il Piave e si inerpicava lungo le pendici del massiccio del Grappa. 


LUNGO IL CORSO

«Non ho compreso le zone di Jesolo e Cortellazzo perché lì le trincee non sono state recuperate». Il lavoro di Cavasin è stato reso possibile dall'impegno al recupero di tante associazioni che, soprattutto in occasione del centenario della Grande Guerra, si sono impegnate a rendere visitabili le zone dove si è combattuto. «Spesso anche chi vive lungo il Piave non conosce questi luoghi rimasti tanto a lungo nascosti», precisa l'autore. In prima linea ci sono le associazioni degli Alpini, ma non solo, per esempio l'ospedale austroungarico di Colfosco è stato recuperato grazie al Comitato imprenditori veneti Piave 2000. «Si muovono associazioni della natura più varia», sottolinea Cavasin, «accomunate dal fatto di tenerci al territorio, di avere voglia di valorizzarlo».
FOSSE SUL MONTELLOPer esempio gli Alpini di Valdobbiadene hanno recuperato le trincee della Montagnola, il colle tra Funer e Ponteggio. Anche qui, come altrove, è stato fatto un gran lavoro, sono state collocate spiegazioni, ma mancano le indicazioni per arrivarci. Questa appare un po' essere una costante: sembra che sia stato assente il coordinamento tra le varie iniziative, che non si sia pensato a creare percorsi con istruzioni chiare per renderli utilizzabili. Eppure si stratta di zone di grande fascino, come per esempio il Montello, dove sono state recuperate sia le trincee italiane e inglesi (lì infatti erano schierate le truppe britanniche, mentre più a nord, a Pederobba erano acquartierati gli Chasseurs Alpins francesi), sia quelle austriache sulla sponda opposta del Piave. 


L'OSPEDALE ASBURGICO

Un occhio profano non se ne accorge, bisogna sapere cosa cercare, ma dalle une si vedono le altre. «Quando si sta lì», dice Cavasin, «ci si rende conto di quanto fossero vicine, del fatto che i soldati praticamente si guardavano negli occhi». Un altro luogo molto particolare è la grotta di Collalto di Susegana dov'era stato allestito un ospedale militare austroungarico. Si trova vicino a villa Jacur ed era il più grande ospedale in caverna lungo il fronte del Piave. Si vedono ancora i basamenti di terra che erano stati preparati per appoggiare le barelle con i feriti. Accanto si trova un'altra caverna più piccola che era usata dagli ufficiali in comando, la zona è chiamata anche Busa delle Fave. Villa Jacur è stata purtroppo protagonista di un episodio particolarmente doloroso perché una granata di artiglieria colpì un gruppo di bambini che stavano giocando, uccidendone cinque, l'11 novembre 1917. La sinistra Piave era stata occupata da pochi giorni dalle truppe asburgiche e le artiglierie italiane battevano la strada che passava (e passa tuttora) proprio sotto la villa. Ci viveva la famiglia Tittonel e i bambini, come detto stavano giocando all'esterno. Giovanni, Antonietta, Angelina, Lauretta e Bortolo rimasero uccisi, chi sul colpo, chi il giorno successivo, dopo atroci sofferenze. La sesta sorellina, Pasqua, di due anni, fu portata dalla mamma a Soligo, dove i medici austriaci la operarono e la salvarono. Ma per una sorta di crudele beffa la suora che coordinava il ricovero dei feriti, e che non dipendeva dai medici asburgici, si fece pagare per ogni ferita medicata e siccome le ferite erano tante, la cifra finale risultò un salasso per la famiglia. Pasqua Tittonel ha vissuto fino al 2005 a Villanova di Falzé, dov'è spirata qualche mese dopo aver compiuto 90 anni. Il fatto è ricordato da una targa in bronzo. Da villa Jacur era stato gettato il ponte sul Piave che ha consentito alla 13ma divisione Schutzen di attraversare il fiume durante la battaglia del Solstizio, nel giugno 1918, prima di essere respinta al di là del Piave dalla reazione italiana.

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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