Corpo di donna affiora dall'acqua: «E' ancora viva». Cinquantenne salvata sul Piave dai carabinieri

I militari si sono tuffati nel fiume e l’hanno trascinata a riva: ricoverata

Domenica 7 Aprile 2024 di Redazione Treviso
I carabinieri intervenuti a Saletto di Breda di Piave dove hanno salvato una donna trovata semicosciente nel Piave

BREDA DI PIAVE (TREVISO) Quando hanno visto quel corpo parzialmente sommerso e la testa affiorare dall’acqua, ormai priva di sensi, hanno temuto che fosse troppo tardi. Il brigadiere e l’appuntato l’avevano cercata per diversi interminabili minuti dopo l’allarme lanciato da un familiare che aveva chiamato affannato il 112: «Lei è uscita di casa in macchina, ho paura si voglia fare del male». E quando i carabinieri, usciti di corsa dalla caserma di Villorba, hanno rintracciato l’auto della donna, una cinquantenne originaria del Bellunese, a Saletto di Breda di Piave, non lontano dal fiume, hanno subito capito che non c’era un secondo da perdere.

E così, dopo averla avvistata, prima che la corrente la portasse via, si sono addentrati nel fiume, in un tratto per fortuna non troppo profondo, e l’hanno tratta in salvo, trascinandola a riva. La cinquantenne, in avanzato stato di ipotermia, era ancora viva. Con l’aiuto dei vigili del fuoco e degli operatori del 118, i due carabinieri l’hanno coperta con le proprie giacche per poi affidarla agli infermieri del Ca’ Foncello, dove la donna si trova sotto osservazione. Ancora in vita, grazie a quei due carabinieri.

L’ALLARME

L’episodio è avvenuto nella tarda mattinata di  domenica 7 aprile. Verso le 11.30 dopo la segnalazione giunta al 112 dei carabinieri di Treviso, le pattuglie del comando provinciale si sono messe alla ricerca di una donna poco più che cinquantenne che si temeva fosse in pericolo. Le prime informazioni raccolte dagli operatori hanno consentito di restringere velocemente il raggio d’azione arrivando dritti al Piave, dove è stata localizzata la macchina della signora, nel Comune di Breda di Piave, a Saletto. Sull’argine del fiume chi era in zona ha visto sfrecciare una pattuglia dell’Arma, quella composta dal brigadiere e dall’appuntato della stazione dei carabinieri di Villorba. I due operatori sono scesi dalla vettura appena resisi conto di essere nel posto giusto e si sono messi a correre. A un centinaio di metri dalla macchina, e a 6 / 7 dalla riva, hanno notato la donna distesa e già priva di sensi, con la testa che affiorava e poi veniva sommersa dall'acqua. C’era il rischio che la corrente li sopraffacesse, o che scivolassero sulle pietre del Piave o in una buca, ma non hanno avuto paura e sono riusciti in pochi slanci a raggiungerla. A dar loro manforte, poco dopo, anche i vigili del fuoco. Dopo aver portato a riva la cinquantenne, gli operatori le hanno tolto i vestiti bagnati e l’hanno coperta perchè potesse scaldarsi. Poi il volto della donna, i cui occhi si erano miracolosamente riaperto dando segni di vita ai soccorritori, ha anche ripreso colore, facendo scendere anche dagli occhi dei due carabinieri, passata la tensione, alcune lacrime di gioia.

IL PRECEDENTE

Solo pochi giorni fa, nel Montebellunese, un’altra donna era stata tratta in salvo poco prima che si togliesse la vita. Era stato in quel caso un vigile del fuoco a bloccare una ragazza di 26 anni che si stava per lanciare dal tetto di casa. Un intervento provvidenziale, come quello dei due carabinieri intervenuti ieri mattina sul Piave.

Ultimo aggiornamento: 18:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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