Furto a Mareno di Piave. Mette un mazzo di rose dov'è morta la figlia, la rabbia del papà: «Qualcuno le avrà rubate per donarle a San Valentino»

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Annalisa Fregonese
Furto a Mareno di Piave. Mette un mazzo di rose dov'è morta la figlia, la rabbia del papà: «Qualcuno le avrà rubate per donarle a San Valentino»

MARENO DI PIAVE (TREVISO) - Domenica Lucio Pizzinato aveva portato un mazzo di fiori in via San Pio X dove era morta la figlia Giorgia. Il drammatico incidente era avvenuto un anno fa, a perdere la vita una ragazza di soli 26 anni, residente a Tezze di Vazzola. I fiori di papà Lucio erano il gesto d’affetto nei confronti di quella figliola che continua a portare con tanto amore nel suo cuore. Ma inciviltà e mancanza di rispetto sono in agguato: mani ignote hanno avuto il coraggio di rubare quel mazzo di fiori e quell’ignoto avrà avuto forse anche l’ardire di donare quei fiori alla sua amata nel giorno di San Valentino. Davvero al peggio non c’è limite. L’uomo ha espresso il suo avvilimento attraverso i social. La sua è una tristezza profonda nel constatare come sia venuto a mancare quello che dovrebbe essere un valore universale e condiviso, cioè il rispetto per i morti. «Un po’ me la sono voluta vista la concomitanza con San Valentino» sono le sue parole, che però non portano alcun rancore o sentimenti di condanna.


L’AMAREZZA
«È prevalsa la voglia di fare un grande augurio a quella donna o donne che riceveranno quelle rose. È l’augurio che trovino la persona giusta per condividere la vita insieme e non qualcuno che, per risparmiare qualche euro, ha pensato bene di raccogliere quei fiori». Era un mazzo di 26 rose rosse, con al centro una rosa bianca. Ventisei come gli anni di Giorgia, la rosa bianca forse come quell’anno che non è riuscita a compiere o forse come quell’amore che tuttora arde nel cuore della sua mamma e del suo papà. «Non credevo che il mio post suscitasse l’interesse della cronaca – aggiunge Lucio Pizzinato - Ciascuno pensi secondo coscienza». È il degrado di una società sempre più rozza e insensibile che non si cura dei sentimenti e del rispetto.

Ormai non si contano più gli episodi dei fiori che spariscono dalle tombe dei cimiteri, lo stesso dicasi per i piccoli oggetti come ad esempio una lanterna, un angioletto, un alberello di Natale. Non si fa in tempo a collocarli che già non ci sono più. Ma rubare i fiori messi da un papà sul luogo dove la figlia ha perso la vita è ancor più terribile e doloroso.


LA TRAGEDIA
L’incidente mortale era avvenuto in via San Pio X° sabato 11 febbraio del 2023, erano circa le 19. A scontrarsi frontalmente la Citroen C3 condotta da Giorgia Pizzinato e una Fiat 500L al volante della quale c’era un’altra donna di 39 anni. Sul posto era intervenuto anche l’elicottero di Treviso Emergenza. Malgrado il prodigarsi del personale medico, la 26enne non era riuscita a sopravvivere alla gravissime lesioni riportate. Il dramma aveva scosso nel profondo la Sinistra Piave, anche perchè la famiglia Pizzinato è ben conosciuta a Tezze. Centinaia le persone che avevano partecipato al funerale. Era seguito qualche giorno dopo un momento di commemorazione al campo sportivo, dove erano stati lasciati volare in cielo dei palloncini bianchi sulle note di “Ovunque sarai” la canzone di Irama. Così i giocatori del Rsp Bulss di Santa Maria del Piave avevano voluto ricordare Giorgia. In memoria di Giorgia le offerte raccolte erano state devolute dalla mamma Gianna e dal papà Lucio al Rifugio Enpa di Treviso. La giovane amava molto gli animali ed i genitori avevano voluto ricordarla anche attraverso la donazione.

Ultimo aggiornamento: 13:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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