Cosche a Treviso: la ditta bloccata è di Yassine Lemfaddel, coinvolto in inchieste sulla 'ndrangheta. Nel 2017 fu coinvolto in una sparatoria mortale

Giovedì 4 Aprile 2024 di Giuliano Pavan
Yassine Lemfaddel, 36enne trevigiano

TREVISO – Non ha nemmeno avuto il tempo di ottenere la licenza per avviare la sua nuova attività a Treviso. La Prefettura, infatti, ha emanato nei confronti della sua ditta individuale, operante nel settore del commercio online di auto e moto nuove e usate, un’interdittiva antimafia, la prima del 2024 in provincia. Il titolare dell’azienda è Yassine Lemfaddel, 36enne nato a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, da genitori marocchini ma da anni residente con la sua famiglia nel quartiere di San Zeno.

Ed è anche un uomo di fiducia della famiglia ‘ndranghetista Italiano-Papalia di Delianuova, i cui tentacoli sono ormai ben radicati in Trentino Alto Adige. Un legame solido, tanto che gli affiliati lo chiamavano “Vincenzo” e gli avevano affidato la gestione del trasferimento di un carico di cocaina dalla Calabria al Nord Italia.

Sono stati proprio i suoi rapporti con le cosche calabresi a far scattare l’interdittiva antimafia firmata dal prefetto Angelo Sidoti, il quale ha sottolineato come l’adozione del provvedimento confermi «la massima attenzione della Prefettura e delle forze di polizia nell’attività di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata a tutela della legalità nel tessuto economico trevigiano».

I rapporti con la n'drangheta

Yassine Lemfaddel nelle scorse settimane aveva presentato la richiesta di licenza. L’iscrizione a registro dell’impresa è pervenuta agli uffici di Ca’ Sugana che, come da prassi, l’hanno inoltrata al gruppo interforze composto da guardia di finanza, carabinieri e polizia che monitora i legami con organizzazioni criminali. Da un controllo nel database nazionale, si è scoperta l’identità di Lemfaddel, compresa l’accusa mossa nei suoi confronti dalla Direzione distrettuale antimafia di Trento di concorso esterno in associazione mafiosa. Il sospetto è che l’attività di commercio di auto e moto online servisse, in realtà, per mascherare altri traffici per conto dei clan. Compreso quello di riciclaggio di denaro.

Nel 2020 fu arrestato per traffico di droga

Il 36enne era finito in manette nel giugno 2020 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Nell’agosto dell’anno precedente Lemfaddel era stato incaricato dalla cosca Italiano-Papalia di curare il trasporto di 700 grammi di cocaina dal porto di Gioia Tauro a Bolzano, passando per Padova e Treviso. Il viaggio era iniziato a novembre 2019. Lemfaddel aveva concordato un primo scambio con due trasportatori all’uscita dell’autostrada di Bagnara Calabra, che si erano presentati a bordo della Volvo C70 del 36enne. L’auto però ebbe un guasto, e i due corrieri sudamericani furono costretti ad abbandonarla a Teano in un’area di servizio, chiedendo poi un passaggio fino alla stazione per raggiungere in treno Firenze. È lì che Lemfaddel li andò a prendere con un’altra auto, arrivando poi a Treviso.

Nel 2017 fu coinvolto in una sparatoria mortale

Yassine Lemfaddel è però noto anche per un’altra vicenda. Era il 23 settembre 2017, un sabato mattina, quando il 36enne si era presentato alla Lb di Bagnoli di Sopra, nel padovano. Con sé aveva un coltello con una lama da 33 centimetri ed era entrato nell’ufficio del suo ex titolare, Benedetto Allia. Lemfaddel era assieme a Francesco Mazzei, un 38enne originario di Crotone ma residente in Germania. Era lì per del denaro, un credito non saldato, anche se il vero motivo della successiva discussione non è stato mai chiarito. Ma quella lite, in verità, assunse i contorni di un’imboscata. Lemfaddel aveva ferito al cuoio capelluto Allia, ma quest’ultimo aveva impugnato un fucile (risultato poi rubato a Stanghella nel 2015) e aveva aperto il fuoco. Mazzei morì praticamente sul colpo, mentre Lemfaddel riuscì a scappare anche se era rimasto gravemente ferito.

Ultimo aggiornamento: 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci