Chiara, l’ultimo saluto alla 25enne morta a Colfrancui: «Aveva un sorriso per tutti. Per chi rimane c'è una croce»

Sabato 10 Febbraio 2024 di Giulio Mondin
Chiara Bortoletto i funerali

CROCETTA - Un abbraccio ideale ha stretto ieri pomeriggio l’intera comunità di Crocetta attorno alla famiglia di Chiara Bortoletto, la 25enne deceduta lunedì scorso in un tragico incidente stradale a Colfrancui mentre era al volante dell’auto del fidanzato Luigi.

La chiesa parrocchiale ha accolto a fatica le tantissime persone che hanno voluto portare l’ultimo saluto e un segnale di vicinanza alla famiglia, devastata da un dolore estremo per la perdita di una giovane molto conosciuta in paese, che dispensava sorrisi e allegria e che stava affrontando la vita avida di nuove esperienze. Una ragazza piena di energia, la stessa che è stata ricordata nell’epigrafe, un vero manifesto della sua purtroppo breve esistenza. Fatta di tante cose: dal lavoro che, dopo aver studiato al Besta di Treviso, l’aveva vista alle dipendenze di un’azienda di Breganze per poi fare un’esperienza a Londra e infine tornare con un impiego da segretaria, alla pallavolo, alle relazioni con gli amici della compagnia.


IL SACERDOTE
«Non avremmo mai potuto immaginare di trovarci tutti assieme in questa circostanza molto triste – ha sottolineato prima di iniziare la funzione il parroco don Gianluca Durante, che la conosceva da anni – Chiara era una ragazza estroversa e solare, anche imprevedibile. Questa volta ci ha fatto proprio uno scherzo». Tante le persone, anche parecchi giovani, che nel corso delle esequie a stento hanno trattenuto le lacrime per un evento così doloroso che ha colpito nel profondo le coscienze. Proprio quelle a cui ha fatto riferimento il celebrante nella sua omelia: «Lei era una ragazza che a Crocetta non passava di certo inosservata, così bella, alta, sembrava quasi una fotomodella. Aveva sempre un sorriso per tutti ed era semplice nei modi. Purtroppo le cose sono andate in una maniera che nessuno si sarebbe aspettato, chissà che cosa è successo lunedì pomeriggio. La vita è un dono, è preziosa e ne abbiamo una soltanto. Dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti, la dobbiamo difendere con ogni mezzo e condurla con responsabilità». Poi don Gianluca ha rivolto in pensiero alla famiglia, dalla mamma Flora al papà Loris e alla sorella Francesca. «In questo momento molto duro per loro ci stringiamo in un grande abbraccio ai suoi cari, perché per chi rimane c’è una grande croce da portare avanti». Poi l’ultimo saluto sotto la pioggia battente. Mentre, non lontano dal feretro, una melodia diffusa da una cassa acustica faceva risuonare delle note al ritmo della musica reggae. Una sonorità che Chiara apprezzava e che, seppur per pochi momenti, ha un po’ lenito l’indicibile dolore per una vita spezzata in una maniera così tragica ed improvvisa. Si è infine proceduto con la cremazione.


LE INDAGINI
Per quanto riguarda invece le indagini sul sinistro di lunedì pomeriggio che le è costato la vita, il fatto che la patente di Chiara Bortoletto fosse stata ritirata e che si trovasse comunque al volante della Mazda Mx5 del fidanzato Luigi non sposta nulla. La sua morte cancella di fatto ogni responsabilità. E gli inquirenti non ravvisano neppure, nella peggiore delle ipotesi, alcun tipo di contestazione possibile a carico proprio del fidanzato, come confermato dal procuratore Marco Martani: risulta infatti impossibile stabilire se il giovane fosse o meno a conoscenza che la licenza di guida della 25enne di Crocetta fosse stata sospesa. Diverso viceversa il discorso sotto il profilo civilistico, sempre che le famiglie dei due giovani decidano di intraprendere una battaglia legale per ottenere un risarcimento.

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