S'ammazza per amore, dopo JoJo è toccato a Luca: parata di biker per il viaggio di addio dell'amico

Uniti per sempre: Giovanna Vanin era morta per un malore, il marito si era tolto la vita il giorno del suo funerale

Martedì 31 Maggio 2022 di Mauro Favaro
Biker al funerale di Luca Simionato

QUINTO - «Credo che in ognuno di noi tu abbia lasciato pensieri diversi. Anche di rabbia e dispiacere. Ma la forza più potente che ci sia è il perdono. E io sono qui per dirti che ti perdono perché hai amato la zia e tutti noi fino all'ultimo abbraccio. Non ti preoccupare: faremo i bravi, come dicevi sempre tu. Fai buon viaggio». Sono queste le parole pronunciate da Federica per salutare lo zio, Luca Simionato, il 54enne restauratore delle Harley-Davidson, che lunedì della scorsa settimana si è tolto la vita proprio alla vigilia del funerale di sua moglie, Giovanna Vanin, la JoJo icona trevigiana del marchio americano, mancata due giorni prima, a 55 anni, in seguito a un infarto. Martedì scorso c'è stato l'ultimo saluto a JoJo a Quinto.

 

IL DOLORE
E ieri pomeriggio oltre mille persone si sono ritrovate davanti alla chiesa di Santa Maria del Rovere a Treviso per dare l'ultimo saluto anche a Pluggy, com'era soprannominato Luca, che assieme alla moglie aveva messo in piedi Shop74, il negozio di via Giorgione a Quinto diventato un riferimento per il mondo delle moto.

Un lungo serpentone di Harley si è snodato lungo viale Brigata Treviso. Il feretro è stato salutato dal rombo delle due ruote. La chiesa non ha potuto accogliere tutti. E molti hanno seguito il funerale dal sagrato. I fratelli di Luca, Luigi e Claudio, assieme alla suocera Giuliana, mamma di Giovanna, sono chiusi nel loro dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti senza parole.

LE NIPOTI
E gli amici non sanno darsi pace: «Giovanna si era raccomandata in prima persona che qualcuno stesse accanto a Luca nel caso in cui fosse mancata. Era consapevole del fatto che non poteva vivere da solo hanno raccontano Luca non vedeva più un futuro senza di lei. Ma nessuno ha avuto il tempo di fare nulla». «Ricordo una delle ultime telefonate. Ti raccomandasti di una cosa: Fede, non ti innamorare mai, ti prego ha detto ieri Federica, un'altra nipote, rivolgendosi direttamente allo zio mi dispiace ribellarmi a questo tuo insegnamento. Ma nel profondo della mia anima sento un impellente bisogno di amore, sia da dare che da ricevere. E soprattutto mi sono ripromessa una cosa: di amare alla follia la mia vita. Nonostante tutto, mi ritrovo anche a ringraziati perché alla fine mi hai insegnato a star ben distante da tutto ciò che possa nuocere alla mia salute». «Con il cuore in mano, riesco solo a dirti che mi dispiace tanto aggiunge mi dispiace soprattutto perché hai precluso a tutti noi un futuro felice assieme. Mi dispiace vedere che con questo tuo gesto hai sfibrato e logorato ogni cellula presente nel corpo di mio papà e dello zio (i due fratelli di Luca, ndr). Ma non ti preoccupare, nonostante i cuori anestetizzati dal dolore, nessuno ti recrimina nulla. Sappi che eri grande e possente non solo fisicamente ma lo sei e lo sarai per sempre per tutto quello che la tua anima ha saputo dare. Ovunque tu sia, ci mancherai». Anche il parroco di Santa Maria del Rovere, don Adelino Bortoluzzi, si è rivolto direttamente a Luca: «Hai scelto di congedarti da questo mondo. E oggi ci chiedi di rispettare il tuo gesto e di non giudicare, anche perché nessuno di noi può entrare nel cuore di un'altra persona fino in fondo è stato un passaggio dell'omelia oggi rispettiamo la tua volontà. Ma non chiederci di non piangere o di non sentire il grande vuoto che lasci».

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Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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