Casolare degli orrorori, gay seviziati e sequestrati: sconto di pena per i baby vendicatori

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Maria Elena Pattaro
I carabinieri dopo il blitz nel casolare di Vedelago

VEDELAGO Rapine e sequestri punitivi nei confronti di uomini che cercavano sesso facile, anche con ragazzini.

I giovanissimi “giustizieri” avranno uno sconto di pena. I due ragazzi di 18 e 19 anni arrestati lo scorso febbraio insieme a un 15enne in un casolare di Vedelago sono comparsi ieri di fronte al gup. Al termine dell’udienza preliminare, la giudice Piera De Stefani li ha ammessi al rito abbreviato. In caso di condanna, quindi, la pena verrà diminuita fino a un terzo. Gli imputati, ancora agli arresti domiciliari, sono stati ammessi anche al percorso di giustizia riparativa previsto dalla riforma Cartabia. Le difese avevano chiesto l’abbreviato condizionato all’audizione di due consulenti psichiatrici, per chiarire in particolare le condizioni del ragazzo affetto dalla sindrome di Crouzon, considerato la mente della banda. Ma il gup ha respinto la richiesta, costringendo le difese a “ripiegare” su un abbreviato semplice. Il minorenne, terzo componente della banda, verrà giudicato invece dalla Procura dei Minori di Venezia. Due vittime hanno ritirato la querela, sicché gli episodi di sequestro di persona contestati dalla pm Barbara Sabattini calano da 7 a 5, trattandosi di un reato procedibile a querela di parte. Resta immutato, invece, il resto del quadro accusatorio, trattandosi di reati perseguibili d’ufficio. Ovvero, oltre al sequestro di persona, rapina aggravata, indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti a offendere. 


LE ACCUSE

La gang in stile Arancia meccanica è accusata di aver sequestrato e rapinato 8 uomini, adescati in chat gay con la promessa di incontri erotici. Si sarebbero ispirati alla docu-serie statunitense “To catch a predator” che smascherava i pedofili. A squarciare il velo sull’operato della banda era stato il blitz dei carabinieri di Castelfranco nel casolare degli orrori, a Vedelago. Ai militari erano stati segnalati movimenti sospetti. Quel giorno la gang stava infierendo su un impiegato 50enne. L’uomo era immobilizzato a terra, nello scantinato, legato mani e piedi con il nastro adesivo che gli copriva anche la bocca. Respirava a fatica e aveva botte su tutto il corpo. Il 15enne, a volto coperto, era seduto sopra di lui. Il 18enne, lo minacciava col taser mentre il 19enne era stato fermato qualche minuto prima mentre si allontanava in bici con il bancomat della vittima, per andare a prelevare. 


LA SCIA 

Il sospetto degli inquirenti era che quel sequestro non fosse il primo. Il piano era troppo dettagliato, troppo preciso: tutto lasciava intendere che fosse un copione già collaudato. Da qui la ricerca nelle banche dati di altri episodi simili e l’appello alle eventuali vittime di farsi avanti, garantendo tutta la delicatezza che le circostanze richiedevano. I riscontri non hanno tardato ad arrivare: altri sette i casi ricostruiti, messi a punto tutti con lo stesso copione, tra giugno del 2022 e febbraio del 2023. Ai danni di uomini tra i 40 e i 50 anni. Non tutti avevano denunciato le violenze, per vergogna. Soltanto due si erano presentati in caserma, dopo l’arresto della gang. Le altre vittime erano state rintracciate invece ricostruendo i contatti social dei ragazzi. 

Ultimo aggiornamento: 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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