Immobili per 60 milioni, liquidatore giudiziale denunciato per turbativa d'asta e segnalato alla Corte dei conti per danno erariale

Lunedì 30 Ottobre 2023
Guardia di finanza di Treviso

TREVISO - ​Le fiamme gialle del comando provinciale di Treviso a seguito di un’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno segnalato all’autorità giudiziaria un professionista trevigiano, liquidatore giudiziale di una procedura di concordato preventivo, pendente presso il Tribunale di Treviso, del valore complessivo superiore ai 60 milioni di euro.

L’attività degli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria ha permesso di accertare che il pubblico ufficiale ha turbato, dal 2021 al 2022, la regolarità di due distinte gare d’asta per l’assegnazione di alcuni beni immobili, inseriti nella procedura di concordato, ricorrendo a mezzi fraudolenti. Nel primo caso, il professionista ha accolto positivamente un’offerta d’acquisto non conforme al regolamento del pubblico incanto, in quanto i beni immobili banditi sono stati arbitrariamente accorpati in un unico lotto, senza alcuna autorizzazione da parte del giudice delegato. Inoltre, gli immobili sono stati temporaneamente assegnati a un soggetto economico, in forza di una sua proposta d’acquisto non conforme al regolamento, e definitivamente acquistati da un’azienda costituita ad hoc, che non ha preso parte alla gara d’asta.

Nella seconda gara, svolta in violazione dell’obbligo di trasparenza, il liquidatore ha omesso di partecipare ai concorrenti le informazioni relative a un immobile che doveva essere venduto, favorendo, ingiustamente, l’aggiudicatario finale. Le condotte illecite del liquidatore sono state segnalate anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti, affinchè proceda per le conseguenti ipotesi di danno erariale. All’esito delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, condividendo l’impianto accusatorio, ha ora notificato all’indagato la conclusione delle indagini preliminari. L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, con la locale Procura della Repubblica, ha avuto il fine di garantire la sana competizione tra le imprese, a tutela delle regole della libera concorrenza, del corretto funzionamento dei mercati e del buon andamento della Pubblica Amministrazione. 

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