Frequenta una scuola a Treviso,
trasporto negato all'alunna disabile

Mercoledì 20 Aprile 2016 di Melody Fusaro
Frequenta una scuola a Treviso, trasporto negato all'alunna disabile
QUARTO D'ALTINO - La studentessa, come qualsiasi altro ragazzo può fare, aveva liberamente scelto la scuola che voleva frequentare. Ma il suo istituto era in provincia di Treviso e per lei, residente a Quarto d'Altino, era iniziata la battaglia. L'allora Provincia di Venezia, infatti, le aveva negato il contributo per il servizio di trasporto scolastico riservato ai disabili, giustificandolo con il fatto che né lo Stato né la Regione abbiano mai specificato quali servizi rientrino nel «supporto organizzativo del servizio di istruzione degli alunni portatori di handicap o in situazioni di svantaggio» che la legge regionale riserva alle province.
Una spiegazione contestata anche dal Comune di Quarto d'Altino, che prima è intervenuto sostenendo economicamente parte delle spese di trasporto della famiglia e in seguito chiedendo alla Provincia il rimborso della cifra e la modifica del regolamento. A chiudere la questione rimborso è stato l'intervento del Tar, che si è espresso dando ragione al Comune. Recentemente la Città Metropolitana di Venezia ha quindi provveduto a liquidare il Comune a titolo di rimborso per il servizio di trasporto scolastico a favore di studenti diversamente abili.
Un cifra, relativa al periodo 2011-2016, di quasi 16 mila euro che copre i costi di 5 anni di trasporto scolastico, sostenuti in parte dalla famiglia e in parte dal Comune. Soddisfatte, la sindaca Silvia Conte e la vicesindaca Raffaela Giomo, assessore alle Politiche sociali, ribadiscono però che il rimborso delle spese non è sufficiente: «Auspichiamo che la Città Metropolitana riveda un regolamento, approvato dalla Provincia di Venezia, non rispettoso della normativa vigente».
E invitano l'Anci ad aprire un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati, istituzionali e non.
«Chiediamo alla Regione che intervenga per fare chiarezza - concludono - in un quadro normativo confuso e limitato che ha creato dubbi in merito a competenze e ruoli in materia di servizi rivolti a studenti disabili».
Ultimo aggiornamento: 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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