ASOLO - Fabrizio Pirovano, 45 anni, di Villa D’Asolo, è un miracolato. Lo sa benissimo e lo sanno anche parenti e amici che ripetono la parola come un mantra. Ieri mattina un albero di grosse dimensioni è caduto sul cofano della sua auto che stava transitando in località Ca’ Falier a ridosso dell’uscita della sede della Cooperativa Vita e Lavoro, dove c’è una curva a gomito che impedisce una visuale completa della strada.
L’INCIDENTE
Sono circa le 6: Pirovano, come tutte le mattine, sta andando al lavoro.
I FAMILIARI
«È una questione di destino -sottolinea sollevata la suocera- Non so cosa abbia potuto provare in un momento come quello. Ha chiamato mia figlia che abita poco distante e siamo accorsi subito: quello che abbiamo visto faceva impressione. Di sicuro ha provato tanta paura e tanto stress, ma Fabrizio si deve sentire davvero un miracolato, perchè questo è stato: un miracolo. La botta in testa, il colpo di frusta e le escoriazioni, sono davvero poca cosa rispetto a quello che avrebbe potuto essere e, per fortuna, non è successo». Ci vogliono ore per rimuovere macchina e tronchi ma sono in molti, anche ad emergenza finita, che si dirigono sul posto quasi in una sorta di pellegrinaggio. Una delle piante cadute è visibilmente marcia e scavata all’interno, da tempo dimora di calabroni; l’altra, altrettanto imponente, alta diversi metri tanto da superare ampiamente la larghezza della carreggiata, ha un diametro di almeno 50 centimetri ed è chiamata in dialetto “spin dea cros” per le sue spine lunghe, variante dell’acacia. «Qui ci sono tante persone che vengono a camminare -spiega Luigino Zamperoni, un residente- io stesso vengo qui e ieri ero seduto su quel muretto (sotto l’albero spezzato a metà, ndr), per riposarmi. Non oso nemmeno pensare che cosa sarebbe potuto succedermi. È stata una questione di secondi, di mezzo metro: quell’uomo è stato davvero fortunato».