Due alberi secolari del parco piombano sull'auto in corsa di Fabrizio Pirovano: «Io vivo per miracolo»

Giovedì 20 Luglio 2023 di Maria Elena Tonin
Fabrizio Pirovano e l'auto schiacciata sotto gli alberi

ASOLO - Fabrizio Pirovano, 45 anni, di Villa D’Asolo, è un miracolato. Lo sa benissimo e lo sanno anche parenti e amici che ripetono la parola come un mantra. Ieri mattina un albero di grosse dimensioni è caduto sul cofano della sua auto che stava transitando in località Ca’ Falier a ridosso dell’uscita della sede della Cooperativa Vita e Lavoro, dove c’è una curva a gomito che impedisce una visuale completa della strada.

L’INCIDENTE
Sono circa le 6: Pirovano, come tutte le mattine, sta andando al lavoro.

La strada a quell’ora è già frequentata perchè meta di podisti, ciclisti e auto che si immettono nella statale tagliando un po’ di traffico e semafori. Per l’uomo è un orario inconsueto: di solito parte per andare al lavoro alle 4. Tutto avviene in una manciata di secondi: un paio di alberi del parco adiacente Villa Ca’ Falier, terreno di proprietà dell’Usl 2, oscillano. Poi i tronchi secolari si spezzano e si abbattono sulla vettura trascinando nella rovinosa caduta anche i rami degli alberi vicini, mentre una terza porzione di tronco, quella più grossa, colpisce per fortuna solo di striscio il muso della macchina. Uno dei fusti accartoccia il motore e fa scoppiare le gomme, un altro quasi sfonda l’abitacolo colpendo l’uomo alla testa. Sarebbe bastato mezzo metro in più per scrivere un esito molto diverso e quasi sicuramente mortale. Pirovano, che nella vita fa il camionista, rimane per qualche momento immobile all’interno dell’auto, sia per lo choc causato dall’impatto, sia perchè ha la sensazione che qualcosa possa ancora cadere e non sa esattamente in che direzione muoversi. Poi si ingegna e riesce a uscire dal finestrino, lasciato aperto per l’afa e la calura che anche di primo mattino attanaglia tutto l’asolano. È frastornato, non realizza ancora cosa sia accaduto ma, a parte un acuto dolore al collo, è ancora tutto intero. È vivo. La sua auto, invece, è completamente schiacciata dai tronchi. Lo scenario che si presenta ai soccorritori è a dir poco impressionante: sul posto piombano vigili del fuoco e Pedemontana Emergenza che si prende cura dell’uomo. Pirovano viene ricoverato e medicato all’ospedale e, dopo alcune ore in osservazione, dimesso: per lui, oltre allo spavento «che fa guardare le cose in modo diverso», un colpo di frusta e qualche botta. Ma un collare da portare per alcuni giorni sembra un biglietto vincente alla lotteria.

I FAMILIARI
«È una questione di destino -sottolinea sollevata la suocera- Non so cosa abbia potuto provare in un momento come quello. Ha chiamato mia figlia che abita poco distante e siamo accorsi subito: quello che abbiamo visto faceva impressione. Di sicuro ha provato tanta paura e tanto stress, ma Fabrizio si deve sentire davvero un miracolato, perchè questo è stato: un miracolo. La botta in testa, il colpo di frusta e le escoriazioni, sono davvero poca cosa rispetto a quello che avrebbe potuto essere e, per fortuna, non è successo». Ci vogliono ore per rimuovere macchina e tronchi ma sono in molti, anche ad emergenza finita, che si dirigono sul posto quasi in una sorta di pellegrinaggio. Una delle piante cadute è visibilmente marcia e scavata all’interno, da tempo dimora di calabroni; l’altra, altrettanto imponente, alta diversi metri tanto da superare ampiamente la larghezza della carreggiata, ha un diametro di almeno 50 centimetri ed è chiamata in dialetto “spin dea cros” per le sue spine lunghe, variante dell’acacia. «Qui ci sono tante persone che vengono a camminare -spiega Luigino Zamperoni, un residente- io stesso vengo qui e ieri ero seduto su quel muretto (sotto l’albero spezzato a metà, ndr), per riposarmi. Non oso nemmeno pensare che cosa sarebbe potuto succedermi. È stata una questione di secondi, di mezzo metro: quell’uomo è stato davvero fortunato».
 

Ultimo aggiornamento: 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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