Grandine devastante, la conta dei danni: auto da buttare, impianti fotovoltaici distrutti, tettoie in frantumi, colture disastrate

Attimi di terrore ieri sera in tutta la provincia: colpiti Onigo di Pederobba, Crocetta e Biadene-Pederiva, Montebelluna e Cusignana

Giovedì 20 Luglio 2023 di Laura Bon
Chicchi di grandine giganteschi, auto devastate e pannelli fotovoltaici distrutti

TREVISO - Prima un vento fortissimo. Poi un assalto di chicchi che, grandi come palline da tennis, hanno colpito come un'onda soprattutto la zona compresa fra Onigo di Pederobba nel lembo più a nord, Cornuda, Crocetta e Biadene-Pederiva, nella zona di Montebelluna. Abbattendosi poi, attraversato il Montello, sulla parte est di Volpago, ovvero sulla frazione di Selva e soprattutto su Giavera, fra il centro e la zona bassa, e a Cusignana.

Il risultato sono stati interminabili minuti di terrore, più o meno dalle 18 in poi, con automobilisti sorpresi in strada dal maltempo, vetri e specchietti delle auto distrutti, tettoie andate in frantumi, pannelli fotovoltaici di case e aziende completamente saltati. Pure quelli di ultima generazione, particolarmente solidi, non hanno resistito all'urto. Troppo grossa e pesante, fitta e continua, la grandine caduta. Non migliore la sorte di vari capannoni agricoli, soprattutto nella zona di Cusignana. Sono intanto oggetto di stima i danni alle colture. Ma è certo che sono centinaia e centinaia le auto distrutte da quello che qualcuno definisce un vero e proprio bombardamento. Di chicchi grandi come uova o arance. Per qualcuno mele. Così, già dalla serata di ieri, gli assicuratori, che in qualche caso si erano mossi avvisando i clienti del maltempo e invitandoli a mettere al riparo le auto, hanno cominciato a essere tempestati di telefonate e messaggi, mentre i carrozzieri avranno lavoro a volontà per settimane.

LA PAURA
Un dato è certo: tutti o quasi ritengono di non avere mai visto della grandine così grossa. La stranezza di queste "palle" è stata però anche un'altra. Si è presentata infatti sotto forma di chicchi aggregati. «Fra Cornuda e Crocetta - dice Antonio Netto, responsabile della protezione civile della zona - è stata colpita soprattutto l'area del centro commerciale. A Montebelluna è stato preso un pezzo di via linea a Biadene, poi la perturbazione si è spostata verso sud-est, in direzione di Giavera». Per fortuna, però, «non sono arrivate segnalazioni di feriti - dice Netto - ma di danni alle macchine». Anche se c'è chi ha avuto paura per la propria incolumità. «Ero in piscina all'aperto con i bambini - racconta una mamma di Cornuda - È stato un vero e proprio incubo. La piccola stava per essere colpita alla testa». E di fronte a paure come questa passa in secondo piano il danno, ad esempio, alla tenda esterna, che ne è uscita comunque «completamente saltata, sfondata e tagliata». Ad attirare l'attenzione le dimensioni e la pesantezza dei chicchi.

LE VOCI
Loreno Miotto, consigliere comunale a Montebelluna residente a Biadene, ne ha addirittura pesato uno: la conta della bilancia si è fermata a 118 grammi tondi tondi. C'è invece chi ha cercato di misurarne le dimensioni. Il sindaco di Pederobba, Marco Turato, ne ha raccolto e misurato uno di sei centimetri. «Ma era già passata mezz'ora - sottolinea - Prima erano ben più grandi». Cè poi chi ha notato il fatto che sono passati vari minuti perché, nei giardini, i chicchi si sciogliessero. A rendere la grandine più aggressiva, peraltro, il fatto che per vari minuti questa sia caduta completamente secca, non mista a pioggia. A Selva, frazione di Volpago, fervevano i preperativi del torneo di beach soccer, "Giocando sotto le stelle", organizzato dall'oratorio, poi annullato. E i ragazzi sono stati sorpresi dalla grandinata. «Ci siamo dovuti riparare sotto i tavoli» raccontano. Al locale Pizzamore di via Piave a Pederobba la grandine è riuscita addirittura a bucare tavoli e sedie, come se fossero stati colpiti da dei proiettili.

IL BILANCIO
Chicchi di grandine grossi come albicocche anche a San Biagio di Callalta, Spresiano, Povegliano e Arcade. A San Biagio è stata un quarto d'ora di passione e farne le spese sono state soprattutto le auto in sosta, i vigneti e gli orti. «La grandinata ha colpito con più violenza a San Biagio e Cavriè - spiega la sindaca Valentina Pillon -. I chicchi erano davvero grossi e in tanti si sono trovati con i vetri delle macchine in frantumi e le carrozzerie ammaccate. Domani (oggi, ndr) si farà la conta dei danni anche nelle campagne». Passato il temporale, sui gruppi Facebook delle varie località era tutto un postare foto dei pezzi di ghiaccio piovuti dal cielo: dimensioni impressionanti, forme bizzarre e danni notevoli.
 

Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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