VENEZIA - Il 24 marzo Davide Nalin era tornato a indossare la toga di sostituto in procura a Rovigo. Il via libera gliel'aveva dato il Consiglio superiore della magistratura annullando tutte le sanzioni disciplinari contro il magistrato padovano di 42 anni sospeso nel dicembre 2017 perché coinvolto insieme all'amico ed allora consigliere di Stato Francesco Bellomo, nel sexgate della scuola di formazione Diritto e Scienza. Due mesi dopo quel ritorno nel ruolo di sostituto procuratore, Nalin ha lasciato l'ufficio di Rovigo. Il suo nuovo incarico non è stato - come immaginato - alla procura generale a Roma ma a Venezia, dove il dottor Nalin avrà lo stesso ruolo appena abbandonato a Rovigo.
All'apertura del procedimento disciplinare nei suoi confronti, a fine 2017, era stata decisa la sua sospensione cautelare. Due erano le accuse dalle quali Nalin doveva difendersi: di aver contravvenuto al divieto per i magistrati di apportare un contributo alle scuole che organizzano corsi di formazione per il concorso di magistratura, ricoprendo un ruolo nella scuola di Bellomo, ma soprattutto di aver speso la sua autorevolezza di magistrato nell'attività di selezione delle borsiste.
Nella sentenza pronunciata dalla Sezione disciplinare nel settembre 2020, la seconda grave accusa non era stata riconosciuta fondata nei suoi confronti ed era, così, arrivata un'assoluzione per essere rimasti esclusi gli addebiti. Esito diverso per la prima incolpazione (il contributo dato alla scuola di formazione) per la quale Nalin era stato ritenuto colpevole. La sentenza di condanna aveva fatto scattare la sospensione dalle funzioni per due anni ed il trasferimento a Bologna con funzioni di giudice.
IL PROCEDIMENTO
Nalin al momento ha un solo procedimento penale pendente a Bergamo dove, insieme a Bellomo, è accusato di violenza privata e atti persecutori. Tutto ruota sempre attorno al metodo di assegnazione delle borse di studio. L'ex giudice del Consiglio di Stato è accusato di stalking e violenza privata su due ex borsiste, Nalin di stalking verso una sola. Intanto il magistrato padovano ha partecipato a diversi concorsi pubblici vincendoli tutti ed è diventato giudice amministrativo. Ma è stato escluso dalla graduatoria per mancanza del requisito della buona condotta e per questo ha fatto ricorso al Tar del Lazio. Adesso, però, ecco la nomina in procura a Venezia.
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