Le piogge hanno dimezzato il cuneo salino nel Po: è arretrato a venti chilometri

Giovedì 25 Agosto 2022 di Francesco Campi
Il Po segnato dalla siccità

ROVIGO - Quando troppo poca, quando troppa. L’ondata di maltempo della scorsa settimana ha sferzato con violenza anche il Polesine e fra i danni che comunque ha lasciato al proprio passaggio, ha avuto il pregio di alleviare i problemi dovuti alla siccità, che tante gravi conseguenze ha prodotto quest’estate per l’agricoltura polesana e per gli equilibri idrici, in particolare del Delta.
Questo non vuol dire che la stagione siccitosa si sia conclusa, perché purtroppo gli indicatori dicono il contrario, ma quanto meno, le portate del fiume sono tornate al di sopra dei minimi storici facendo regredire l’acqua salmastra a quote più “normali”, attorno ai 18-20 chilometri.

IL PUNTO

Nel bollettino diramato a margine della riunione dell’Osservatorio permanente dell’Autorità distrettuale del bacino del Po, presieduta dal nuovo segretario generale Alessandro Bratti, “ecodem” ferrarese già deputato e presidente della Commissione bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti, oltre che direttore dell’Ispra, si sottolinea come «nonostante le piogge recentemente cadute in modo copioso, talvolta violento e distruttivo, fino a 150 millimetri, sull’intero territorio della Pianura padana, la siccità permane e in conseguenza il livello di severità idrologica rimane ancorato al colore rosso che si traduce, più semplicemente, in uno scenario complessivo di severità ancora elevata.

Del resto il deficit pregresso, accumulato in svariati mesi senza precipitazioni degne di nota, ha creato un differenziale quasi incolmabile o comunque del tutto insufficiente a compensare, entro l’anno, le quote medie disponibili di risorsa idrica e dunque i pur immediati benefici all’indomani dei temporali dei giorni scorsi si sono velocemente esauriti».

IL SALE ARRETRA

Tuttavia, si rimarca, «le registrazioni nelle diverse stazioni di rilevazione lungo l’asta del Grande fiume proiettano un quadro parzialmente rigenerato, soprattutto se si considera che la stagione dei prelievi dell’irrigazione si sta rapidamente avviando alla conclusione anche con le anticipate raccolte di alcune colture come quella del pomodoro. Se si considera la misurazione effettuata a Pontelagoscuro alla fine del mese di luglio, la quota non superava i 114 metri cubi al secondo, mentre si è attestata a 540 subito dopo le ultime piogge, quindi ben sopra i 450 di portata minima storica, e ora staziona abbastanza stabilmente attorno ai 400, dato che risulta essere assai rilevante e che consente di abbattere drasticamente la risalita delle acque salmastre. Il cuneo salino alla foce è passato dai 38-40 chilometri di fine luglio ai 16-18 attuali verificati da Arpa sul Po di Pila e ai 18-20 sul Po di Goro, una lunghezza diminuita che, conseguentemente alle previsioni meteorologiche, che indicano pioggia nel prossimo weekend, dovrebbe rimanere confinato a circa 22-24 chilometri dalla costa».
In attesa dei dati ufficiali sulle piogge cadute da Ferragosto in poi, il report Arpav fino alla prima metà del mese confermano l’eccezionalità della siccità di quest’anno: da ottobre oltre il 40% di pioggia in meno rispetto alla media storica. E dopo che a luglio in Veneto sono caduti mediamente 54 millimetri, a fronte della media 1994-2021 di 90, nei primi 15 giorni di agosto ne sono caduti 39, rispetto alla media di oltre 50. Le maggiori precipitazioni, oltre 100 millimetri, si sono registrate nel Cadore, mentre sulla costa veneziana e polesana giusto qualche misera goccia: 1 millimetro a Bibione e 2 sia a Rosolina che a Porto Tolle. E al 15 agosto si mantenevano inferiori al minimo mensile storico le portate di Adige e Po, rispettivamente il meno 65% rispetto alla media l’Adige a Boara Pisani e il meno 77% il Po a Pontelagoscuro.

Ultimo aggiornamento: 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci