Costi alle stelle e crisi delle vocazioni: i Cappuccini si arrendono e lasciano Rovigo dopo 455 anni

Giovedì 17 Agosto 2023 di Alessandro Garbo
Il convento dei frati Cappuccini a Rovigo

ROVIGO - Si interrompe una storia lunga 455 anni. Domenica 3 settembre Rovigo saluterà e ringrazierà i frati Cappuccini che come noto, chiuderanno il convento nel capoluogo polesano. Le motivazioni principali che hanno spinto, a malincuore, a una triste decisione, sono due: i costi delle strutture lievitati negli ultimi tempi e la crisi delle vocazioni.
La città si prepara, quindi, a rendere omaggio al grande servizio svolto dai Cappuccini. Due i momenti liturgici previsti, nei quali non mancheranno le forti emozioni. Domenica 3 settembre, al mattino alle 11, la chiesa di san Lorenzo da Brindisi (interna al convento) ospiterà la messa per i fedeli e per gli amici della comunità religiosa. La celebrazione religiosa sarà presieduta da fra Alessandro Carollo, ministro provinciale dei frati minori Cappuccini del Triveneto. Il secondo appuntamento è al pomeriggio, nella chiesa di san Francesco. Alle 17 inizieranno i vespri solenni, alla presenza del vescovo della diocesi di Adria-Rovigo, con il doveroso saluto delle autorità religiose e civili.

IL VESCOVO

«È una decisione annunciata da tempo - aveva spiegato il vescovo di Adria e Rovigo, Pierantonio Pavanello - e legata alla necessità di rivedere le presenze sul territorio del Triveneto in modo da poter far fronte alla diminuzione del numero dei frati e alla età media sempre più elevata, assicurando anche per il futuro le condizioni necessarie per vivere in alcuni luoghi il carisma francescano. Delle tre comunità fino a non molti anni fa presenti in Polesine, Adria è stata chiusa una decina di anni fa, rimarrà pertanto solo quella di Lendinara. La scelta di conservare Lendinara rispetto a Rovigo dipende dal fatto che il convento di Lendinara, per dimensioni e configurazione, si presta maggiormente al tipo di vita richiesta dalla spiritualità francescana».
I Cappuccini non dipendono dal vescovo diocesano per quanto riguarda l’organizzazione interna. Il vescovo aveva evidenziato che «per rispetto all’autonomia di cui gode l’Ordine dei Cappuccini» non era intervenuto con commenti sulla scelta, «comprendendo peraltro le ragioni oggettive di una decisione sofferta anche per l’Ordine stesso: molti frati della Provincia veneta sono legati anche affettivamente al convento di Rovigo, in quanto vi hanno frequentato il seminario e hanno trascorso periodi significativi della loro formazione».

IL PASSATO

Una storia secolare, come ricordava il presule. «I frati sono giunti a Rovigo nel 1568: il primo convento si trovava nell’attuale corso del Popolo nella chiesa di San Michele (ora sconsacrata, ndr). Accanto al dispiacere per la perdita di una presenza secolare che ha segnato la vita religiosa, e non solo, della città, desidero rivolgere un vivo ringraziamento per il bene fatto e l’auspicio che attraverso la Fraternità di Lendinara sia possibile tenere vivo in Polesine il carisma francescano».
Per Rovigo si tratta di una perdita significativa e che ha destato profonda tristezza nella comunità religiosa. E il vescovo ne è consapevole. «Comprendo lo smarrimento di tanti fedeli che fanno riferimento per la loro vita cristiana al convento dei Cappuccini di Rovigo, ma allo stesso tempo invito tutti a cogliere in questo evento un “segno dei tempi”, un messaggio che il Signore ci rivolge per la nostra conversione».
 

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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