ROVIGO - Il 28 agosto la diocesi di Adria-Rovigo inaugurerà negli spazi del seminario vescovile la Locanda della Casa: sarà attiva tutti i giorni dalle 10.45 alle 11.30 (il cibo sarà servito alle 11, con accesso da via Pascoli 51) e così garantirà continuità al servizio che la mensa dei frati Cappuccini cesserà di svolgere il 27 agosto. L’annuncio dalla diocesi è arrivato ieri, dopo che lo scorso marzo una nota del vescovo Pierantonio Pavanello - di fronte alla notizia che la Provincia Veneta dei frati Cappuccini avrebbe chiuso il convento a Rovigo - aveva assicurato l’impegno a studiare la sede e le modalità per continuare a offrire il servizio mensa per persone povere e bisognose.
Nuovi poveri
Tempi in cui il bisogno di aiuto per riuscire a mangiare ogni giorno è conosciuto anche da tanti “nuovi poveri”. Finora a questi bisogni il servizio dei frati Cappuccini aveva risposto con continuità, nei gesti che alla consegna di cibo (nel 2022 erano stati distribuiti oltre 10.000 pasti dalla cucina della mensa dei Cappuccini) aggiungono l’attenzione per le persone, giorno per giorno. “Per proseguire l’esperienza della mensa, la Locanda della Casa - spiega la diocesi - è stata pensata, progettata e sviluppata da un’equipe della Caritas diocesana in concerto con il vescovo Pierantonio Pavanello e gli uffici della Casa della diocesi. La Locanda vuole dare continuità al servizio mensa gestito dai frati Cappuccini, che terminerà il 27 agosto per la chiusura definitiva del convento, e si propone come un luogo nuovo, accogliente e stimolante, dove gli utenti beneficiari possano trovare risposte a molti bisogni: non solo alimentari, ma per iniziare, o continuare, azioni che da una fase di difficoltà facciano uscire più forti”.
Nell’avvio della Locanda il “motore” sarà alimentato dal lavoro degli operatori di Caritas e Centro di Ascolto Caritas, e della rete sociale del territorio che con entusiasmo ha accettato di collaborare per la riuscita del nuovo progetto. Tutte le informazioni di accesso saranno diffuse nelle settimane precedenti l’apertura della Locanda anche attraverso l’affissione di cartelli al convento dei frati, per facilitare gli utenti dell’attuale mensa.
L'opportunità
Il direttore della Caritas diocesana Davide Girotto precisa: «La partenza dei frati da Rovigo ci ha dato l’opportunità di riprogettare il servizio di mensa. Abbiamo provato a non pensare a una mensa dei poveri, ma a una mensa con i poveri: un luogo quindi di prossimità, di relazione, dove al centro mettiamo la persona e non il suo bisogno. Uno spazio in profonda sinergia e osmosi con il territorio, realizzato in quella che nei progetti del vescovo Pierantonio sarà la Casa della Diocesi: una Casa il cui biglietto da visita sarà proprio la Locanda. Come Caritas siamo impegnati nel cercare di realizzare un progetto coerente con il nostro mandato di animare la comunità, e che permetta a chiunque di trovare uno spazio nel quale la fragilità non sarà un problema, ma lo spazio della relazione».