Scatta la Tarip, ma pochi sanno della nuova tassa rifiuti

In quartieri e frazioni di Rovigo sono stati esposti molti bidoni del secco a sole due settimane dal precedente passaggio

Martedì 4 Aprile 2023 di Elisa Barion
I nuovi bidoni per la raccolta differenziata

ROVIGO - È partito sabato il nuovo sistema di calcolo della nuova tariffa rifiuti, la Tarip, introdotta per il momento nell’area vasta dell’Alto e Medio Polesine che comprende i comuni di Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Calto, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Melara, Occhiobello, Pincara, Salara, Stienta e Trecenta, oltre al capoluogo. L’obiettivo, più volte dichiarato da Ecoambiente, è quello di far sì che Rovigo e il Polesine raggiungano l’obiettivo dell’80% di differenziazione. La Tarip è completamente diversa dalla vecchia Tari.

In primo luogo, quella per le utenze domestiche viene calcolata sul componenti del nucleo familiare e non più di base sui metri quadrati dell’abitazione, poi sulla tariffa pesano gli svuotamenti del contenitore del secco o per chi usa i cassonetti stradali, i conferimenti del sacco da 20 litri. Se è vero che nel calcolo della tariffa sono compresi un numero minimo di svuotamenti o conferimenti del secco, è anche vero che il superamento della soglia minima comporta un rialzo della Tarip. Il calcolo dell’intera tariffa che i cittadini si devono aspettare si può facilmente eseguire attraverso il simulatore attivo nel sito di Ecoambiente.


SORPRESA NEGATIVA
Considerato tutto questo, ci si aspettava dal 1. aprile di vedere un numero inferiore di contenitori domestici del secco in strada in occasione delle date di svuotamento previste. E invece no: in alcune zone, quartieri e frazioni che hanno il porta a porta, sono state diverse le utenze domestiche che hanno esposto il contenitore del secco a sole due settimane dal precedente svuotamento non tassato. Sorge il dubbio che tanti cittadini non siano debitamente informati che gli svuotamenti del secco previsti in tariffa sono limitati ed è bene aspettare che il contenitore sia al massimo della capienza prima di svuotarlo. Ecoambiente, nel piano di comunicazione varato per far conoscere a tutti le novità del servizio e della Tarip, non ha previsto il recapito a ogni domicilio di un opuscolo informativo. La strategia adottata comprendeva una serie di serate informative in presenza e in streaming, attraverso gli organi di informazione, il canale Youtube della società e la app Junker che ancora non è a regime. Nessuna comunicazione casa per casa per raggiungere tutti gli utenti.


LA RISPOSTA
Su questo fronte, l’amministratore delegato di Ecoambiente Adriano Tolomei spiega che «l’avvio della Tarip non ha comportato criticità rilevanti a Rovigo. Per avvisare i cittadini abbiamo attivato tutti i nostri canali di comunicazione, a partire dal sito di Ecoambiente. Comunque a breve gli utenti riceveranno la bolletta accompagnata da tutte le spiegazioni nel dettaglio e arriverà a casa di ciascuno. Solo in due comuni di piccole dimensioni appartenenti all’area vasta abbiamo concordato di diramare una informativa con i municipi per via dell’alto numero di anziani residenti. Ma si tratta, come ho detto, di comuni di piccole dimensioni».
Per informarsi, dunque, ai rodigini e negli altri 18 comuni, non resta che attendere il recapito della bolletta, fdare riferimento agli sportelli o al numero verde messo a disposizione da Ecoambiente. Certo che la bolletta arriverà dopo oltre un mese dall’avvio del nuovo sistema e chi non sa, potrebbe essersi giocato già un paio di svuotamenti, col rischio di pagare il sovrapprezzo nel corso dell’anno.
Ci sono poi segnalazioni di disservizi. Un utente della periferia di Rovigo che da anni fa il porta a porta, ha chiamato a metà febbraio, in base al volantino consegnato da Ecoambiente, per l’appuntamento con l’addetto che come spiegava il volantino stesso, deve verificare l’integrità del chip di riconoscimento per il tracciamento dello svuotamento del secco, oltre ad apporre le targhette sui contenitori di vetro e carta (per le necessità statistiche dell’azienda). Gli è stato risposto che sarebbe stato richiamato: sono passati oltre 40 giorni di silenzio. Richiamando ieri mattina, la risposta ricevuta è stata di «pazientare». E a quanto pare, non è il solo.

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