La protesta dell'ex assessore: «D'ora in poi voto contrario su tutto. Uffici muti alle richieste di accesso agli atti»

Mercoledì 19 Ottobre 2022 di Ilaria Bellucco
L'ex assessore Valentini in consiglio: "Voterò solo contro, sindaco e uffici non danno risposte"

LENDINARA - L'ex assessore Lorenzo Valentini accusa il presidente del consiglio comunale e il segretario di inadempienze, anche nel fornire le informazioni richieste, e preannuncia il proprio voto contrario a ogni provvedimento. L'ultima seduta del consiglio è stata aperta da una comunicazione del consigliere di maggioranza, rappresentante di Fratelli d'Italia, rivolta al segretario comunale Alfredo Palumbo e al presidente del consiglio Nico Pavarin. «Segretario, per svolgere le mie funzioni istituzionali ho richiesto tramite accesso agli atti specifiche domande, documenti e relazioni tecniche - ha detto Valentini in aula -. Sono passati mesi e decorsi i termini ma, sebbene abbia sollecitato, le richieste sono rimaste inevase.

Le ho scritto più volte evidenziando richieste, solleciti, segnalazioni di pericoli per l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana, ma da lei non ho ricevuto alcun riscontro. Ritengo tale atteggiamento una totale inadempienza e un fatto di una gravità assoluta».

ESCLUSO DA RUOLI
Rivolgendosi poi al presidente Pavarin, Valentini sottolinea di rappresentare in consiglio quello che attualmente è il primo partito a livello territoriale e nazionale e lamenta di essere stato «appositamente escluso da ruoli e tenuto all'oscuro di ogni argomento, spesa, scelta e progettualità» da 589 giorni. Ovvero da quando il sindaco Luigi Viaro, nell'ambito di un parziale rimpasto della Giunta, ha revocato le deleghe a Valentini che ricopriva l'incarico di assessore con competenze come attività produttive, viabilità, decoro urbano, sicurezza, verde pubblico e manutenzione canali di scolo. «Sono ancora in attesa di sapere quali azioni avrebbe intrapreso nei confronti di chi a suo tempo, oltre a rivolgermi offese in sua presenza, avrebbe realizzato falsi verbali, in particolar modo della commissione consiliare, trasmettendo il documento in modo privato, non consono alle procedure e privo di convalida e firme, solo al fine di infangare il mio nome, ruolo e operato», è la pesante accusa con cui Valentini afferma in aula di aver subito un trattamento che sarebbe stato mirato a gettar discredito sul suo operato.

IL REGOLAMENTO
Il consigliere di Fdi auspica che, nel rispetto delle normative vigenti e del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, d'ora in poi presidente e segretario siano applicati in particolar modo l'articolo 10 del regolamento, che parla dei compiti e dei poteri del presidente del consiglio comunale, e l'articolo 19 relativo ai diritti di informazione dei consiglieri. «Si tratta di informazioni necessarie all'esercizio del mandato - prosegue -. Esprimere il proprio parere non è essere un battitore libero come sono stato definito, ma è un diritto sacrosanto e inalienabile, a prescindere dai ruoli pubblici, politici e sociali». Valentini ha concluso citando l'articolo 54 della Costituzione, che afferma come i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore e ha anticipato la volontà di esprimere voto contrario a tutte le proposte di delibera proprio per quanto espresso nella comunicazione.
 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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