Tanti visitatori alle mostre in città: battono anche il Covid col boom di ingressi

Venerdì 21 Maggio 2021 di Elisabetta Zanchetta
Palazzo Roncale. Boom di visitatori alle mostre in città (foto Max Sandri)

ROVIGO - Lo scrittore britannico Terry Pratchett affermava: “C’è musica in tutto, se sai come trovarla”.
E la Fondazione Cariparo, il Comune e l’Accademia dei Concordi di Rovigo, sulla scia di questo pensiero, hanno avuto l’idea vincente di promuovere la mostra a Palazzo Roverella, dal titolo “Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie”. Aperta il 26 aprile, affidata al curatore Paolo Bolpagni, la mostra sarà a disposizione del pubblico fino al 4 luglio.
Un percorso musico-pittorico che ha già registrato 2.500 visitatori. Ad accoglierli una lunga storia di relazioni, intrecci e corrispondenze, evidenziando le infinite, originali sfaccettature delle interazioni tra l’elemento musicale e la pittura, la scultura e la grafica, proponendo esempi emblematici, fino a dar vita così una mostra-spettacolo di assoluto fascino. 

L'EVOLUZIONE
“Il viaggio” parte alla fine del XIX secolo: «In tutta Europa emerse un filone artistico ispirato alle opere e alle teorie estetiche del compositore carismatico e affascinante com’è stato Richard Wagner: i miti nibelungici, la leggenda di Tristano e Isotta, l’epopea del Graal, il tutto spesso condito di implicazioni esoteriche – spiega Bolpagni -. Dal primo decennio del Novecento, però, la riscoperta di Johann Sebastian Bach e il fascino esercitato dalla purezza dei suoi contrappunti, si sostituiscono al modello wagneriano, non solamente in campo musicale. Infatti, il cammino in direzione dell’astrattismo troverà riscontro nell’aspirazione della pittura a raggiungere l’immaterialità delle fughe di Bach, alluse nelle opere di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle e molti altri».

SACELLI DELLA LIRICA
A palazzo Roncale, è poi in contemporanea disponibile, fino al prossimo 27 giugno, la mostra “Quando Gigli, la Callas, Pavarotti… Teatri Storici del Polesine”. Qui le presenze registrate a metà maggio sono state 1.200, sempre dal 26 aprile, giorno di apertura. Questo secondo evento, accoglie il visitatore tutt’intorno con la musica, i suoni, le rappresentazioni multimediali, tridimensionali, in un viaggio indimenticabile, dove esiste tutto tranne che la staticità. 

POLESINE RICONOSCENTE
L’amore di un territorio per l’opera e il balletto, il coinvolgimento di una comunità operosa e appassionata d’arte, la fioritura di teatri preziosi come gioielli, l’emozione di debutti esaltanti come quello di Beniamino Gigli, e di concerti indimenticabili di artisti del calibro di Luciano Pavarotti, Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato e Katia Ricciarelli, fino alla crisi economica e il definitivo tramonto di un’epoca d’oro, rappresentano il filo conduttore dell’evento.

La Fondazione Cariparo sta valutando l’idea di estendere la visione delle due mostre con aperture serali. Tutto è legato alle norme nazionali a tutela della salute pubblica. Ma Covid permettendo, già oggi i dati registrati nelle presenze si stanno dimostrando davvero lusinghieri.

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