Cataclisma granchio blu: perso l'80% dei molluschi. Luca Zaia nel Delta del Po: «Deve intervenire il Governo»

Giovedì 24 Agosto 2023 di Anna Nani
Il Governatore Luca Zaia con un granchio blu in mani e il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli

PORTO TOLLE (ROVIGO) - Il granchio blu è un cataclisma che costerà almeno l’80 per cento di produzione di molluschi nel Delta del Po. Ad affermarlo è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, arrivato al porto peschereccio di Pila per l’incontro organizzato dalla Coldiretti. Che si è chiuso con la provocatoria “Ultima spaghettata” a base di cozze e vongole, i pregiati prodotti che nel giro di due mesi sono stati depredati dal crostaceo d’importazione.

LA POSIZIONE

«Questo è un cataclisma per le nostre zone che ci fa perdere non solo una dimensione produttiva, ma anche occupazionale e identitaria. Cosa sarebbe il Veneto senza cozze e vongole? Sarebbe un’altra cosa», ha detto il governatore alle tante persone, soprattutto pescatori e amministratori del Polesine, che nonostante il caldo hanno affollato il piazzale del porto. La Regione il 24 luglio ha dichiarato lo stato di calamità naturale per poi inviare l’8 agosto una lettera al Governo con la richiesta di stato d’emergenza nazionale. «Non basterà, ma aiuterà moltissimo.

Da qui parte il 40 per cento delle vongole italiane, 52mila quintali, a causa del granchio blu segneremo un meno 80-90 per cento di produzione - ha rilevato Zaia - questo animale quando non trova cibo diventa cannibale arrivando a mangiare i suoi simili, ma prima mangia vongole adulte, la semina, cozze, ostriche, rompe le reti, mangia anche i branzini e le orate catturati. Questo deve essere compreso a livello nazionale: distrugge non solo un comparto produttivo ma tutto il nostro territorio».


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IL CROLLO
La produzione del 2022, su dati del Consorzio pescatori di Scardovari, si attesta sui 52mila quintali di vongole e 20mila quintali di cozze. Nel 2023 la produzione fino a inizio giugno era del 10 per cento in più rispetto al 2022, poi è arrivato il granchio blu che si è seduto a tavola e ha iniziato a mangiare tutto, dal prodotto maturo alla nuova semina, gettando un’ombra sul futuro del comparto. In capo al Consorzio fanno riferimento 14 cooperative con 1.500 soci addetti alle vongole, senza contare tutto l’indotto: un’industria, di fatto, che traina l’economia di Porto Tolle e anche in parte della provincia. A spaventare sono le previsioni per la produzione del 2024, per le quali si stima dall’80 al 90 per cento in meno di molluschi. Fino a ieri erano stati raccolti 3.300 quintali di granchi prelevati dalle lagune (dato fornito dal Consorzio di Scardovari) e sono tutti andati allo smaltimento. In media se ne raccolgono circa 130 quintali al giorno, con punte di 180. «Non è una polemica, ma lo Stato deve dichiarare lo stato d’emergenza, senza siamo zoppi negli aiuti che possiamo dare, a partire dalla deroga sulla scadenza dei pagamenti agli ammortizzatori sociali - ha ribadito Zaia - Bisogna che si comprenda che il Veneto è in difficoltà, si fa tanto rumore se una fabbrica va in crisi, quando si tratta di pesca si va nel bucolico invitando a mangiarlo. Cambieremo anche le abitudini alimentari, ma non è la soluzione: sarebbe come dire a qualcuno di prendere il secchio e svuotare il mare».

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SPERIMENTAZIONE
La Coldiretti, tra le prime realtà ad aver dimostrato la versatilità gastronomica dell’alieno che ha infestato le lagune del Veneto, ha anche proposto un nuovo utilizzo negli impianti a biogas. È partita una sperimentazione nell’azienda Miana-Serraglia per capire se la strada sia davvero percorribile, come ha specificato il presidente. «Se si vuole dare un segnale sull’utilizzo, al di là del consumatore finale come alimento, la biodigestione potrebbe essere una soluzione, ma deve essere remunerata», ha annunciato l’associazione di categoria.
Critici sulle dichiarazioni di Zaia sono i consiglieri regionali del Pd Jonatan Montanariello e Vanessa Camani. «Chiedere lo stato di emergenza, come ha annunciato Zaia, può aiutare, visto che servono risorse immediate. Ma non è sufficiente, così come la strada della commercializzazione non può risolvere i problemi. La realtà, come sempre, vede il presidente protagonista di show e boutade facili pur di non agire nell’immediato e in maniera efficace. Dimostri, come recita un modo di dire nostrano, di non avere i “gransi in scarsea” e metta mano alle risorse».

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Ultimo aggiornamento: 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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