Giulia Caniato, nuova sfida con i cavalli dell'agri-acrobata

Lunedì 1 Novembre 2021 di Nicola Astolfi
Giulia Caniato

CASTELGUGLIELMO - Tra le idee dei giovani agricoltori under 40 che con i loro progetti stanno rilanciando l'economia in tempi di emergenza sanitaria, l'idea che la polesana Giulia Caniato ha realizzato con il suo Teatro equestre ha superato la sospensione degli spettacoli di qualsiasi tipo che durava dal marzo 2020, e ha lanciato un messaggio di speranza: Il Covid non fermerà lo spettacolo della nostra vita. In gara agli Oscar green del Veneto promossi da Coldiretti Giovani Impresa, il Teatro equestre della famiglia Caniato ha vinto il primo premio nella categoria Campagna Amica che promuove e valorizza il made in Italy attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo, volte a favorire l'incontro tra impresa e cittadini. Inoltre, Giulia Caniato prenderà il testimone alle finali nazionali dello stesso concorso, da un'altra Giulia e socia Coldiretti di Rovigo, Giulia Baldelli, che nel 2020 agli Oscar green regionali aveva vinto la categoria Noi per il sociale.


I FIORI

Laureata in Psicologia, Giulia Baldelli da sempre collabora nell'azienda agricola di famiglia Ecoflora di Calto, dove con il progetto Fiori e frutti solidali ha creato un'oasi che rivoluziona i percorsi classici di assistenza alle persone con fragilità psichiche o altre difficoltà, offrendo loro un'occasione di rinascita nella natura, dove approcciarsi alle attività di cura del verde imparando a conoscere e coltivare le piante e i fiori.

Arrivata quest'anno ai piedi del podio tra i finalisti nazionali, Baldelli vince comunque ogni giorno un premio, con le persone che Fiori e frutti solidali aiuta.


CAVALLI

Invece, nel 2022 a tentare di vincere l'Oscar green nazionale sarà l'agri-acrobata Giulia Caniato. Ha 25 anni e appartiene alla terza generazione di una famiglia che con il Giona show è conosciuta in tutta Europa negli spettacoli di arte equestre: dopo lo stop alle tournée a causa della pandemia, insieme ai genitori ha ridato vita a un maneggio completamente chiuso mostrando un duplice esempio di resilienza - per il mondo degli spettacoli e il settore dell'agricoltura - alle difficoltà dell'era Covid. Il Giona show non è nato da una famiglia circense, ma da Osvaldo Caniato e un'azienda agricola, Giona farm, che negli anni è cresciuta con sacrifici e passione fino a raggiungere la dimensione di 85 ettari, a Castelguglielmo.
Il lockdown come ha cambiato la vita della sua famiglia? «Siamo abituati da parecchi anni, tra ottobre e giugno, a girare l'Europa: poi, bloccati in casa dalla pandemia - risponde Giulia Caniato - la fortuna nostra e dei nostri cavalli è stata la campagna: lo stop è stato duro ma possiamo dire di essere stati fortunati in un paradiso tra i campi di Castelguglielmo». Con gli spettacoli fermi, l'opportunità di realizzare un'idea di impresa in mezzo a tante difficoltà com'è nata? «È stato per caso: in marzo eravamo stati contattati da un amico di famiglia, e mentre per noi, con la pandemia di mezzo, non era il momento per iniziare i lavori del progetto di realizzare qui a Castelguglielmo un nuovo agriturismo con fattoria didattica, questo amico c'ha permesso di trovare un maneggio, all'Isola Verde di Chioggia, abbandonato da 4 anni. Perché non provare?, abbiamo detto, pensando al pubblico di turisti. C'era molto da fare e abbiamo lavorato tanto. E così abbiamo aperto il maneggio in luglio con attività didattiche per bambini e adulti, ricevendo un buon riscontro da stranieri e italiani: l'idea piace».


NUOVA SFIDA

Che differenza c'è tra esibirsi al Circo di Montecarlo - dove il Giona show resta tra le attrazioni principali - e mettersi invece a disposizione di grandi e bambini nel Teatro equestre che avete allestito? «L'entusiasmo che mettiamo è sempre lo stesso. Spesso facciamo spettacoli anche nei nostri dintorni e alcune persone ci dicono: Sarà una passeggiata esibirsi qui, invece che al Circo di Montecarlo.... Ma questo è il nostro lavoro e in fondo siamo agricoltori. Siamo cresciuti in campagna e con l'azienda agricola abbiamo portato avanti i nostri progetti. Poi i palchi internazionali sono motivo d'orgoglio e ci fanno sentire ripagati di tanti sacrifici».

 

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