Geodis 140 posti a rischio: lavoratori pronti a fermare i camion delle consegne

Giovedì 23 Marzo 2023 di Marco Scarazzatti
Il picchetto dei lavorato e dei sindacati fuori dalla Geodis di Arquà Polesine

ARQUÀ POLESINE  - I 140 lavoratori della Geodis sono pronti a creare disagi e disturbi nelle consegne dei camion. Già da mercoledì pomeriggio si sono attivati per cercare di far rallentare l’uscita delle merci dallo stabilimento che si trova lungo la Transpolesana, in direzione Rovigo. Si tratta dell’unico modo, ritengono, per tentare di rimandare la chiusura del magazzino logistico che serve Amazon. In pratica al suo interno si trovano merci per un carico totale di 300 bilici. Questo vuol dire che se escono tre camion al giorno è un conto, se ne escono dieci è tutt’altra cosa, visto che la produzione rimasta finirebbe nel giro di un mese, ben tre mesi prima della paventata chiusura, prevista per fine luglio.
Sempre mercoledì si è svolta un’altra manifestazione davanti ai cancelli della Geodis, in quello che è voluto essere un ulteriore appello accorato e disperato da parte dei lavoratori.

Tra questi anche una madre di una bambina, che con il compagno lavora in Geodis-Facework (una società satellite) dalla sua apertura. Nel frattempo è stato convocato dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, assistita dall’Unità di crisi aziendale regionale, un incontro riferito all’annunciata chiusura del sito logistico arquatese. Al tavolo hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria di Cigl, Cisl e Uil, i rappresentanti della società Geodis Spa e Facework Srl, mentre ha declinato l’invito Amazon Italia Logistica Srl. L’azienda ha comunicato di non ritenere utile e necessaria la propria presenza, in quanto non sarebbe stata in grado di fornire alcun supporto, rispetto a una scelta presa da un’altra azienda.

REGIONE IN CAMPO
L’incontro ha avuto come esito la richiesta di un impegno da parte della Geodis nella ricerca di una soluzione produttiva che scongiuri la chiusura del sito logistico polesano. È stato poi richiesto un impegno congiunto delle società nel sostenere tutti i lavoratori che operano nel sito, anche attraverso l’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali. È stata individuata una nuova data per un incontro di aggiornamento, fissato il 12 aprile. «Abbiamo concordato una linea di indirizzo, che intende tutelare la continuità produttiva e salvaguardare i 140 posti di lavoro - ha sottolineato Donazzan - spiace prendere atto che Amazon ci abbia comunicato di non ritenere utile la propria partecipazione, al fine di trovare una soluzione. Ricordo che Geodis è azienda fornitrice in via esclusiva di Amazon Italia. La Regione monitorerà, in stretto raccordo con le parti, l’evoluzione della situazione, valutando le azioni più idonee e necessarie. Chiederemo a tutte le aziende coinvolte di assumersi le proprie responsabilità in questa vicenda».

L’ATTACCO
Proprio partendo dalla grande azienda di e-commerce, Matteo Poretti, segretario della Filt Cgil Rovigo, ha sottolineato che «è inammissibile che non sia presentata Amazon, dato che è il cliente maggiore di Geodis. Se non fosse arrivato Amazon a portare materiali in Geodis, questi lavoratori non sarebbero stati assunti. Ritengo sia un atteggiamento inaccettabile».

LA PAURA
Intanto il malcontento tra i lavoratori stessi sta crescendo. Ieri mattina si sono sentiti anche dialoghi abbastanza accesi tra alcuni dei dipendenti rimasti fuori dal cancello e i sindacati. La preoccupazione è quella di non riuscire ad avere la cassa integrazione, se tutte le merci saranno spedite prima della chiusura del sito. «Da oltre una settimana ci presentiamo al lavoro, timbriamo e poi usciamo - ha evidenziato uno dei dipendenti - abbiamo tanta paura che i camion portino via tutto, in breve tempo. Nuove commesse infatti non ce ne sono. Restano solo le giacenze».
Sul posto è intervenuta anche una volante dei carabinieri, per accertare che la situazione fosse sotto controllo.
 

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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