Comunali 2024, il sindaco Gaffeo snobba il Pd: «Mi interessano solo Casa Serena e As2»

Venerdì 10 Novembre 2023 di Elisa Barion
Casa Serena di Rovigo

ROVIGO «Ho altre priorità». Se tra il sindaco Edoardo Gaffeo e il Pd di Rovigo ci sia ancora un margine di dialogo per provare a riannodare i fili di una alleanza ormai da tempo sfilacciata, per il momento è impossibile dirlo. Perché il primo cittadino, di fronte al documento uscito dal direttivo del circolo dem comunale in cui si annuncia l’apertura di un tavolo per definire programmi, alleanze nonché il nome del candidato sindaco alle Comunali 2024, preferisce non fare commenti. «Preferisco concentrarmi sulle cose da fare in questi ultimi sei mesi di mandato - aggiunge - il resto si vedrà».
Non una parola in più sulla decisione del principale partito di maggioranza che proprio attraverso quel documento, ha preso le distanze dall’operato del sindaco e della sua amministrazione, pur facendone parte «per mantenere fede agli impegni presi in campagna elettorale», ma affermando senza mezzi termini che negli ultimi cinque anni di errori ne è stato fatto più d’uno. E ora guarda altrove per trovare un candidato su cui puntare, senza però chiudere completamente la porta in faccia a Gaffeo. La trattativa, infatti, e questo lo ha dichiarato il segretario dem Giacomo Prandini, è aperta anche al sindaco, semmai decidesse di prendere parte al tavolo del circolo, ma alle condizioni dettate dal Pd.

TEMI SUL TAVOLO

A ogni modo, il primo cittadino per ora, sul nodo politico legato al proprio futuro, ha scelto la linea del silenzio. Anche perché i rapporti politici sono già molto compromessi e ricomporli, nel caso le due parti volessero comunque provarci, non sarà facile: tra le varie contestazioni che il Pd rivolge a Gaffeo ci sono le vicende Iras e As2. Due questioni che Gaffeo ha gestito e sta tuttora gestendo in prima persona e non a caso, su entrambe qualcosa da dire, in questo caso, ce l’ha. Per quanto riguarda l’Iras, al centro dell’attenzione c’è ancora Casa Serena e il futuro dell’enorme immobile attualmente vuoto e chiuso. Ieri mattina in municipio si è tenuta una riunione tra il sindaco, gli assessori Mirella Zambello e Giuseppe Favaretto, e diversi dirigenti: c’era la numero uno della Ragioneria Nicoletta Cittadin, le dirigenti dei Servizi sociali Valeria Orna e dei Lavori pubblici Marzia Rizzi, oltre al segretario generale Alessandro Ballarin e l’avvocato civico Marco De Giorgio. Perché un tale schieramento di forze? «Stiamo cercando di delineare una proposta - risponde Gaffeo - che dia una prospettiva all’edificio, ma anche all’intera città, perché non può restare così com’è».
Il tentativo è quello di evitare che Casa Serena si trasformi nei prossimi anni in un enorme vuoto urbano abbandonato e preda del degrado, come lo è stato l’ex ospedale Maddalena, a due passi dal centro e nel cuore del quartiere residenziale della Commenda. Unimpresa non da poco, se si considera che Casa Serena è ancora nelle mani dell’Iras che l’ha gestita in virtù della convenzione che è stata al centro delle trattative, tutte fallite, tra Comune, Regione, la stessa Iras, Ulss 5 e Ater per trovare un accordo che consentisse di scioglierla, salvando i conti dell’Iras e allo stesso tempo, dando una nuova vita proprio all’immobile di via Bramante che a quel punto sarebbe tornato nella piena disponibilità del suo proprietario, ossia il Comune. La proposta di accordo includeva anche un cambio di destinazione d’uso di Casa Serena, sempre con finalità sociosanitarie, per arrivare alla realizzazione di appartamenti protetti, centri diurni per disabili, studentato universitario e aule didattiche. Tutto questo è tramontato a inizio dello scorso luglio, quando il consiglio comunale ha bocciato la proposta di accordo di programma, stroncato anche da tutti i pareri tecnici dei dirigenti comunali e dei revisori dei conti perché troppo oneroso per le casse di Palazzo Nodari. E così Casa Serena è rimasta al palo, mentre la vicenda prosegue sul fronte dei ricorsi al Tar del Veneto che vedono il Comune contrapposto all’Iras. Se quell’accordo di programma è fallito «perché la proposta che era sostenibile per il Comune è stata successivamente cambiata» rimarca Gaffeo facendo riferimento alle modifiche apportate dalla Regione che però non era stata coinvolta nella stesura della “versione economicamente sostenibile”, per la nuova proposta si parte da un altro presupposto: l’ipotesi è quella di togliere il vincolo di destinazione d’uso che grava su Casa Serena e per farlo è necessario riaprire il dialogo con la Regione congelato dallo scorso luglio. Fermo restando che è ancora in vigore il rapporto contrattuale che lega Casa Serena all’Iras che ne è il gestore e il Comune proprietario.

VERTENZA AS2

Altra questione, altra spina nel fianco nei rapporti tra Pd e Gaffeo: As2. In questo caso il sindaco fa sapere che l’amministrazione, per il momento, non ha ancora ricevuto dalla società l’ok alla richiesta di proroga per sei mesi della gestione dei servizi in scadenza a fine anno. As2 ha tempo fino al 17 novembre per decidere. «Si è ricorso alla richiesta di proroga - commenta Gaffeo - perché c’è la prospettiva di trovare una soluzione all’interno dell’assemblea di controllo analogo, in attesa che l’Anac risponda alle nostre richieste di chiarimenti. So che nel frattempo sta girando un documento tra i sindaci, ai quali è richiesta la sottoscrizione, per chiedere al Comune capoluogo di riconoscere l’in house. Richiesta che rivela una certa non conoscenza della questione, perché non sono io a doverlo riconoscere».
 

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